L’ordinanza del Comune: produzione incompatibile L’Arpac: troppa ammoniaca L’autodifesa di Mormile

Eurocompost, sulla chiusura decide il Tar

Tensione ad Orta di Atella: per oggi è attesa la sentenza sull’istanza di sospensiva avanzata dall’azienda
6 febbraio 2009 - Alessandra Tommasino
Fonte: Il Mattino Caserta

Sono ore decisive per i cittadini di Orta di Atella che, con grande trepidazione, attendono oggi la sentenza della camera di consiglio del Tar riunitasi ieri sulla questione Eurocompost. Il nuovo capitolo della storia che vede protagonista l'azienda che produce concimi attraverso il trattamento di materia organica (pollina e frazione umida dei rifiuti) si scrive in un momento in cui il territorio è ormai messo in ginocchio dall'aria irrespirabile. I miasmi, secondo la popolazione, sarebbero da imputare al ciclo produttivo dell'Eurocompost, che, insediatasi in terra ortese circa dieci anni fa, si ritrova oggi a pochi chilometri dalle zone residenziali. Quasi nel cuore di quelle nuove abitazioni sprovviste dei servizi essenziali, senza strade asfaltate, corrente elettrica e acqua potabile. È in un contesto urbanistico di pseudo progresso che si consuma il dramma dell'aria maleodorante, dei bambini che si sentono male, delle loro madri costrette ad accompagnarli a scuola coprendo la bocca con un fazzoletto. Tanto, pur di superare il disgusto e la nausea che il semplice e naturale gesto della respirazione, provoca in questo complesso paese incastrato tra le province di Napoli e Caserta. Per quanto sta accadendo e per gli animi sempre più accesi di chi chiede solo un po' di normalità, la camera di consiglio di ieri, riunitasi alla presenza di Comune, Asl, Arpac, Provincia, comitato ad opponendum, è stata seguita a distanza da tutti gli ortesi, attraverso fughe di notizie, conferme e smentite sull'avvenuto deposito della sentenza. In prima linea per protestare ed esprimere il disagio di tutti, circa 150 cittadini del comitato «Orta nuova» che, tra manifestazioni, occupazione della via d'accesso al sito industriale e incessante opera di sensibilizzazione, hanno condotto in questi mesi una dura battaglia contro i Mormile, i titolari dell'azienda. Ieri, sempre più arrabbiati, hanno voluto esserci. Organizzando il trasporto attraverso l'utilizzo di pullman, hanno raggiunto Napoli per protestare davanti alla sede del tribunale che oggi, in un modo o nell'altro, darà una svolta alla loro lotta. La gente non ha dubbi: «Quando l'Eurocompost è chiusa - commenta Sossio Pezzullo del comitato - la puzza non c'è. Quando invece - aggiunge - si riprende la lavorazione, di nuovo il cattivo odore pervade il paese e gli altri comuni vicini». Il Tar si dovrà esprimere sulla sospensiva dell'ordinanza di chiusura emessa lo scorso novembre dal Comune, che chiede la cessazione dell'attività per incompatibilità urbanistica. L'azienda, secondo l'ente comunale, attualmente affidato alla commissione prefettizia subentrata al consiglio sciolto per infiltrazione camorristica, non dovrebbe trattare l'umido in zona agricola. Alle considerazioni di carattere urbanistico, si aggiungono anche i pareri sfavorevoli di Asl e Arpac, e alla rilevazione, da parte di quest'ultima, di quantità eccessive di ammoniaca. I Mormile, sotto accusa, si difendono, attribuendo ad altre fonti, la puzza di Orta, alle discariche abusive e agli impianti di trattamento dei rifiuti e delle acque reflue. Intanto ieri è scaduto il tempo di riapertura provvisoria concesso all'azienda per lo smaltimento della materia prima, stoccata e non ancora lavorata. Sul tempo che verrà, sarà la sentenza prevista per oggi a dettare i contenuti.

Powered by PhPeace 2.6.4