Conto alla rovescia per Chiaiano ma la protesta arriva in Tribunale

10 febbraio 2009 - co. sa.
Fonte: La Repubblica Napoli
Affiorano nuove complicazioni, ma non si ferma il count down per Chiaiano. La bonifica sta richiedendo più tempo del previsto. 
L´azienda delegata a rimuovere l´amianto dalla discarica dell´area nord, ormai ultimata, avrebbe chiesto «più garanzie» per la rimozione e lo stoccaggio dei rifiuti pericolosi. Parallelamente, il comitato del "no" alla cava torna ieri in piazza con gli striscioni ma deve vedersela anche con le divisioni al suo interno. Entro l´inizio della prossima settimana, tuttavia, dovrebbe scattare l´ora X. Obiettivo: cominciare il deposito di rifiuti solidi urbani nel primo sversatoio di Napoli.
Una pacifica e vivace manifestazione di protesta da parte dei cittadini in lotta contro la discarica di Chiaiano è andata in scena ieri dinanzi alla cittadella giudiziaria, tra Palazzo di giustizia e Procura. Lo stesso palazzo dal quale sono partiti i maggiori filoni di inchiesta contro le varie gestioni del Commissariato ai rifiuti. Indagini che figurano anche nei tatzebao dei manifestanti. Come questo: «Bertolaso più "Rompiballe" di Marta Di Gennaro», limpido riferimento all´inchiesta - denominata Rompiballe - in cui è stata rinviata a processo l´ex vicecommissario ai rifiuti, Marta Di Gennaro, e ora compare indagato anche il suo ex capo, nonché attuale sottosegretario ai rifiuti. Altro striscione: «Noi denunciamo chi mette a rischio la salute dei cittadini per salvaguardare profitti e interessi. Chi dovrebbe fare informazione e non la fa. Chi dovrebbe agire e per codardia non lo fa». Nel mirino finiscono dunque anche magistrati e media, accusati di non rendere pubbliche le loro rivendicazioni. I manifestanti volevano un incontro con il procuratore, che però non sono riusciti ad ottenere.
Problemi non mancano anche all´interno del largo schieramento del popolo del "no". I cittadini di Marano contro quelli del quartiere a nord, e viceversa: con accuse vicendevoli di aver "abbandonato il campo" attivo della protesta. I sindaci di Marano e Mugnano, contro alcuni predecessori e avversari politici. E così via. Mentre da Roma, il sottosegretario Bertolaso stabilisce tempi più stringati per l´apertura della cava.
Tensione anche a Caserta, dove, per scongiurare una nuova crisi rifiuti all´orizzonte, sette comuni chiedono un incontro al Ministero dell´Interno. Si tratta dei territori in cui svolgeva il servizio di raccolta la società Ecologia Saba, appena sottoposta a misura interdittiva antimafia. All´incontro di ieri, convocato a Caserta dal sindaco Nicodemo Petteruti, hanno partecipato i sindaci di Marcianise Filippo Fecondo e di Volla Salvatore Ricci, ed i rappresentanti dei comuni di Cercola, Sant´Antimo, Ottaviano e Casalnuovo. «Avvieremo subito - ha dichiarato il sindaco Nicodemo Petteruti- il procedimento di risoluzione del contratto con la società, in applicazione dell´interdittiva della Prefettura di Napoli, ma nel contempo intendiamo limitare al minimo i disagi che potrebbero derivare ai cittadini dall´interruzione di un servizio essenziale quale la raccolta dei rifiuti».
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