Ecoballe col trucco, indagato Bertolaso
5 febbraio 2009 - Titti Beneduce
Fonte: Corriere del Mezzogiorno
Non sono sei, ma sette gli indagati nell'ambito dell'inchiesta «Rompiballe » per i quali nelle prossime ore il procuratore, Giovandomenico Lepore, e il pm Maurizio De Marco dovranno decidere se chiedere l'archiviazione o il rinvio a giudizio.
Oltre ai sei noti (tra cui i prefetti Pansa e Catenacci) c'è infatti anche il sottosegretario all'Emergenza rifiuti, Guido Bertolaso.
Come la Di Gennaro
Per lui le accuse sono le stesse contestate a Marta Di Gennaro, sua vice nel periodo in cui era commissario straordinario in Campania: traffico illecito di rifiuti, falso ideologico e truffa ai danni dello Stato.
L'iscrizione nel registro degli indagati risale ad alcuni mesi fa, poco dopo l'esecuzione delle ordinanze di custodia cautelare, ma se ne è avuta conferma solo ieri, proprio alla vigilia della decisione di Lepore e De Marco. Leggendo le intercettazioni telefoniche contenute nell'ordinanza del gip Rosanna Saraceno, del resto, era evidente che, come atto dovuto, i pm Giuseppe Noviello e Paolo Sirleo avrebbero proceduto all'iscrizione. Dopo aver ricevuto l'avviso di chiusura indagini, Bertolaso ha presentato ai pm una memoria difensiva. Successivamente, questa parte dell'inchiesta è stata avocata da Lepore. Il sottosegretario, secondo l'accusa, era consapevole che i rifiuti venivano smaltiti frettolosamente e in maniera difforme dalle prescrizioni di legge.
L'udienza Bassolino
Ieri, intanto, nuova udienza e nuovo rinvio per il processo Bassolino. Il rinvio era stato chiesto, ma non concesso dalla corte, per l'assenza di uno degli avvocati difensori, Luigi Cavalli, che assiste l'imputato Angelo Pelliccia, direttore generale di Fibe e Fibe Campania.
Nuovo rinvio
È stato invece concesso quando l'avvocato Luigi Tuccillo, che assiste Armando Cattaneo, ex amministratore delegato di Fibe, ha rappresentato, anche a nome del collega Cavalli, che la cancelleria non era riuscita a rendere disponibili per la difesa gli atti depositati dai pm nell'udienza del 14 gennaio scorso. Si tratta di 75 faldoni: migliaia di documenti ed intercettazioni il cui indice è lungo cento pagine. Il materiale, ha disposto la corte (presidente Scaramella, giudici a latere Sassone e Napolitano Tafuri), sarà a disposizione degli avvocati in orari che saranno comunicati già da oggi. Il processo sarebbe dovuto riprendere mercoledì 11 febbraio, ma quel giorno entrambi gli avvocati di Bassolino (Giuseppe Fusco e Massimo Krogh) sono impegnati in Cassazione: se ne parlerà il 14.
Riprese tv
Nell'udienza di ieri, per la prima volta da quando il processo si celebra nell'aula bunker, è stato possibile per i giornalisti fare riprese video e audio. La Procura generale, però, lo sconsigliava per «motivi di sicurezza» connessi con l'aula bunker.
Visto che non è possibile trovare altre aule dove far svolgere le udienze, la corte ha disposto che, dal 14 febbraio, le riprese siano nuovamente vietate.
Come la Di Gennaro
Per lui le accuse sono le stesse contestate a Marta Di Gennaro, sua vice nel periodo in cui era commissario straordinario in Campania: traffico illecito di rifiuti, falso ideologico e truffa ai danni dello Stato.
L'iscrizione nel registro degli indagati risale ad alcuni mesi fa, poco dopo l'esecuzione delle ordinanze di custodia cautelare, ma se ne è avuta conferma solo ieri, proprio alla vigilia della decisione di Lepore e De Marco. Leggendo le intercettazioni telefoniche contenute nell'ordinanza del gip Rosanna Saraceno, del resto, era evidente che, come atto dovuto, i pm Giuseppe Noviello e Paolo Sirleo avrebbero proceduto all'iscrizione. Dopo aver ricevuto l'avviso di chiusura indagini, Bertolaso ha presentato ai pm una memoria difensiva. Successivamente, questa parte dell'inchiesta è stata avocata da Lepore. Il sottosegretario, secondo l'accusa, era consapevole che i rifiuti venivano smaltiti frettolosamente e in maniera difforme dalle prescrizioni di legge.
L'udienza Bassolino
Ieri, intanto, nuova udienza e nuovo rinvio per il processo Bassolino. Il rinvio era stato chiesto, ma non concesso dalla corte, per l'assenza di uno degli avvocati difensori, Luigi Cavalli, che assiste l'imputato Angelo Pelliccia, direttore generale di Fibe e Fibe Campania.
Nuovo rinvio
È stato invece concesso quando l'avvocato Luigi Tuccillo, che assiste Armando Cattaneo, ex amministratore delegato di Fibe, ha rappresentato, anche a nome del collega Cavalli, che la cancelleria non era riuscita a rendere disponibili per la difesa gli atti depositati dai pm nell'udienza del 14 gennaio scorso. Si tratta di 75 faldoni: migliaia di documenti ed intercettazioni il cui indice è lungo cento pagine. Il materiale, ha disposto la corte (presidente Scaramella, giudici a latere Sassone e Napolitano Tafuri), sarà a disposizione degli avvocati in orari che saranno comunicati già da oggi. Il processo sarebbe dovuto riprendere mercoledì 11 febbraio, ma quel giorno entrambi gli avvocati di Bassolino (Giuseppe Fusco e Massimo Krogh) sono impegnati in Cassazione: se ne parlerà il 14.
Riprese tv
Nell'udienza di ieri, per la prima volta da quando il processo si celebra nell'aula bunker, è stato possibile per i giornalisti fare riprese video e audio. La Procura generale, però, lo sconsigliava per «motivi di sicurezza» connessi con l'aula bunker.
Visto che non è possibile trovare altre aule dove far svolgere le udienze, la corte ha disposto che, dal 14 febbraio, le riprese siano nuovamente vietate.