«Chiaiano apre entro dieci giorni» E scatta di nuovo la protesta

7 febbraio 2009 - Fabrizio Geremicca
Fonte: Corriere del Mezzogiorno
Entro dieci giorni i primi camion di rifiuti entreranno nella cava di Cupa del Cane a Chiaiano. Nel giorno della visita all'invaso da parte degli europarlamentari Vincenzo Aita e Monica Frassoni, il sottosegretario Bertolaso accelera sull'apertura dello sversatoio, più volte rinviata. 
Il capo missione della Protezione civile per i siti, le aree e gli impianti, Nicola Dell'Acqua, ha assicurato, infatti, che sono state ultimate le opere di contenimento lungo una parete rocciosa, dove una ventina di giorni fa si è verificato uno smottamento. A breve, sostiene, sarà completata la rimozione di alcuni materiali che sono stati ritrovati - dopo le denunce degli ambientalisti e dei comitati - a ridosso della cava. Materiali nei quali c'erano fibre di amianto. Fonti della struttura tecnica del commissariato, inoltre, rivelano che è stata fissata a 700 mila metri cubi la capienza definitiva della discarica del poligono. In una prima fase — aggiungono—- nella discarica saranno conferite solo 200 tonnellate al giorno di immondizia. «Saranno i rifiuti raccolti nella zona e verranno trasferiti a bordo di una ventina di autocompattatori». Una sorta di prova generale, insistono i collaboratori di Bertolaso, «per esperire una ulteriore verifica sul sistema della viabilità ». Il sottosegretario, dunque, accelera, proprio mentre trapela la notizia della sua iscrizione nel registro degli indagati per l'inchiesta Ecoballe, che ha già coinvolto la sua vice Marta Di Gennaro. I comitati che contestano la discarica, però, non ci stanno e annunciano ulteriori iniziative di lotta. Ieri circa 150 persone hanno improvvisato un sit in e, per qualche minuto, hanno bloccato la circolazione all'altezza della rotonda di Chiaiano. Lunedì manifestazione sotto la Procura di Napoli, per sollecitare la magistratura a intervenire sulle troppe irregolarità che, secondo i comitati, caratterizzano la scelta e la realizzazione dell'invaso.
Tra una settimana un altro corteo di protesta. «Quando sarà il momento proveremo a bloccare i camion che porteranno i rifiuti» anticipa, Antonio Musella, uno degli attivisti che invita a considerare «gli evidenti segni con cui la natura conferma gli allarmi dei tecnici (la frana di una parte della parete della cava)».
Esibiscono foto scattate dall'alto dell'invaso, per sottolineare «la gestione scellerata degli ingenti ritrovamenti di amianto». In una di esse, in particolare, denunciano, «è ben visibile uno degli operai seduto in mezzo a decine di sacchi di amianto, con la mascherina protettiva non posizionata sulla bocca». Le perplessità dei comitati sono in gran parte condivise dai due europarlamentari i quali, ieri, sono scesi fin dentro la cava, per ispezionare lo stato dei lavori e verificare quel che fosse stato realizzato negli ultimi mesi. Monica Frassoni, la presidente del gruppo dei Verdi a Strasburgo, è andata via da Chiaiano con molte perplessità. Dice: «Innanzitutto il progetto attuale è ben diverso da quello iniziale. Servirebbe una nuova valutazione di impatto ambientale. Non capisco, poi, come possano pensare di procedere con la bonifica dell'amianto e, contemporaneamente, ultimare la prima vasca della discarica». In attesa dei primi autocompattatori a Chiaiano, Bertolaso apre il fronte di Terzigno, dove è prevista la realizzazione di un'altra discarica nel parco Nazionale del Vesuvio. La gara d'appalto è stata sospesa, perché sarebbero emerse ombre su molti dei partecipanti, sia sotto il profilo dell'impermeabilità ai condizionamenti malavitosi, sia dal punto di vista delle capacità tecniche. La prossima settimana si dovrebbe procedere con l'affidamento diretto dei lavori. Sotto la lente di ingrandimento anche la Ibi idroimpianti, che sta realizzando la discarica di Chaiano e dovrebbe gestirla. Sarebbero stati infatti chiesti numerosi documenti alla ditta, da parte della struttura di Bertolaso, relativi in particolare a procedimenti che l'avrebbero coinvolta per violazioni ambientali. La società sostiene, peraltro, che in nessuno dei procedimenti sia stata mai condannata con sentenze passate in giudicato.
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