Operazione anticamorra di Carabinieri e Finanza Gli accordi sottobanco per gestire l’affaire

Ecomafia, patto politici-Casalesi

Casal di Principe, posti di lavoro in cambio di appalti: scattano quindici arresti
Tra gli arrestati anche Sergio Orsi, manager della società Ecoquattro, fratello di Michele Orsi ucciso a Casal di Principe a giugno scorso
Tra i destinatari dei provvedimenti Francesco, Claudio e Aniello Bidognetti. Contestata a tutti l’associazione camorristica
5 febbraio 2009 - Rosaria Capacchione
Fonte: Il Mattino

Il prequel della storia è raccontata nelle cinquecento pagine della nuova ordinanza di custodia cautelare. È la terza che tratta le vicende del consorzio di bacino Ce4, della società di servizi Ecoquattro, delle infiltrazioni di camorra nella gestione del più grande affare della Campania: la gestione del ciclo dei rifiuti, dalla raccolta alla discarica, fino al progettato impianto di termovalorizzazione. Ma è anche quella più completa, che racconta i retroscena e gli accordi sottobanco tra i fratelli Orsi, l’ala bidognettiana dei Casalesi, il presidente e il direttore del Ce4, i politici che chiedevano posti di lavoro e il finanziamento delle campagne elettorali. Nulla di inedito, quasi tutto già agli atti degli altri due tronconi del procedimento riuniti davanti al gup Enrico Campoli, ma, arricchito dalle dichiarazioni dei nuovissimi collaboratori di giustizia - Gaetano Vassallo, Oreste Spagnuolo ed Emilio Di Caterino - lo scenario si fa ancora più fosco e cupo. Scenario da prequel, appunto, come lo stesso gip Alessandro Buccino Grimaldi lo definisce nella misura che ieri mattina ha portato alla notifica, da parte dei carabinieri del Reparto operativo che hanno coordinato le indagini, e della Dia (che assieme alla Finanza ha sequestrato la Oleodinamica sas, la società attraverso la quale sarebbero stati riciclati i soldi provenienti dalla gestione mista Ecoquattro-Ce4) di quindici nuove ordinanze di custodia cautelare in carcere nelle quali vengono contestati, a vario titolo, i reati di turbativa d’asta, corruzione, illecita concorrenza con minacce e violenza, reimpiego di denaro di provenienza illecita. Il tutto aggravato dalle finalità camorristiche. Ventisei gli indagati nel procedimento coordinato dal pm antimafia Alessandro Milita, quindici i provvedimenti restrittivi notificati a persone già detenute e, alcune, a piede libero. Tornano i nomi dei protagonisti degli altri due tronconi dell’indagine: Giuseppe Valente, presidente del consorzio Ce4; Sergio Orsi, manager della società Ecoquattro; Claudio De Biasio, direttore del Ce4 diventato subcommissario per l’emergenza rifiuti due settimane prima dell’arresto del 2007, per il quale il gip ha rigettato l’arresto-bis. E poi ecco i nomi nuovi: Nicola Alfiero; Aniello, Claudio e Francesco Bidognetti; Mario Cavaliere; Alessandro Cirillo; Giosuè Fioretto (uomo di fiducia di Bidognetti e cognato di Anna Carrino, avendone sposato una sorella); Armando Letizia e la moglie Esterina Pagano, nuovi cassieri della famiglia Bidognetti, con la quale sono imparentati; Massimiliano Miele; Enrico Verde; Giovanni Russo. Uomini di camorra che con i colletti bianchi dell’affare rifiuti hanno avuto a che fare nel ruolo di esattori, complici, accompagnatori, ambasciatori. Oggetto del provvedimento, la gara per l’affidamento del servizio di raccolta dei rifiuti alla Florambiente, parte privata della società a capitale misto Ecoquattro, della famiglia Orsi: appalto pilotato da Sergio e Michele Orsi (ucciso a Casal di Principe il primo giugno 2008 dagli uomini di Setola) in cambio di un «regalo» di 180 milioni a Valente e di una tangente fissa al clan Bidognetti. Per aggiudicarsi il servizio, nel 2000 la Florambiente aveva dichiarato una disponibilità di mezzi che in realtà non aveva: li aveva avuti in prestito da Gaetano Vassallo che, a suo dire, avrebbe fatto da garante nell’operazione salvo poi esserne estromesso nel 2004. Risale a quel tempo, dice l’uomo che ha gestito le discariche avvelenate di mezza Campania, il passaggio dei fratelli Orsi dall’area di riferimento bidognettiana a quella della famiglia Schiavone. Passaggio del quale Vassallo ha parlato anche in riferimento ai contatti con i politici, a partire dal sottosegretario Nicola Cosentino che avrebbe ricevuto da Sergio Orsi una busta gialla contenente 50.000 euro, a Mario Landolfi, che come Cosentino avrebbe beneficiato anche delle assunzioni di comodo, durante la penultima campagna elettorale, nella società Ecoquattro.

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