Differenziata, l’allarme di Asìa «Norme più severe, meno introiti»

Conai e Anci: alle piattaforme va inviato materiale ben selezionato In classifica Napoli fanalino di coda
5 febbraio 2009 - d.d.c.
Fonte: Il Mattino

Nuovo ostacolo sul cammino della raccolta differenziata. L’amministratore dell’Asia Daniele Fortini lancia l’allarme: «Il recente accordo tra Anci e Conai determina una riduzione dei corrispettivi per i Comuni che portano alle piattaforme il materiale differenziato e questo creerà gravi problemi alle amministrazioni e quindi alle imprese». Dal primo gennaio è attivo un accordo quadro. É previsto che ai Comuni che sottoscrivono le convenzioni del sistema Conai-Consorzi, venga riconosciuto e garantito nel tempo un corrispettivo economico in funzione della quantità e della qualità dei rifiuti urbani raccolti. I rifiuti di imballaggio in acciaio, alluminio, carta, legno, plastica e vetro verranno conferiti al sistema consortile, che li avvierà a riciclo in appositi centri individuati sul territorio. All’accordo quadro hanno fatto seguito delle intese per i singoli settori merceologici e in questo contesto sono state stabilite nuove norme anche in seguito alla crisi economica che ha fatto diminuire la richiesta di materiale da riciclare. Spiega Fortini: «Esistono compensi differenziati a seconda delle soglie di purezza dei materiali conferiti, e queste sono state modificate creando gravi problemi alle amministrazioni e quindi alle imprese». Il consorzio per la plastica, il Corepla, pagava ad esempio a «prezzo pieno» i materiali che avevano una soglia di impurità inferiore al sei per cento. Adesso questa soglia è stata abbassata al 4. E così l’Asia, che ha una media del 4,5 per cento, si vedrà decurtato il corrispettivo del 30 per cento con una perdita secca di 350 mila euro. E questo anche se i consumatori continueranno a pagare al Conai un contributo che ovviamente finirà con il pesare anche sul prezzo delle merci. Il consorzio, però, restituisce il contributo ai Comuni che provvedono alla raccolta degli imballaggi primari, cioè a quelli assimilabili ai rifiuti solidi urbani. Ora quasi tutte le amministrazioni vedranno dimezzati gli incassi anche se i soldi versati dai consumatori resteranno sempre gli stessi. E la Campania è da tempo il fanalino di coda nell’elenco dei comuni che ricevono i corrispettivi più sostanziosi. Nel 2006 ha incassato solo 10 milioni rispetto ai 54 milioni della Lombardia.

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