Per i pm furono attuate procedure disinvolte per smaltire la spazzatura nel periodo della crisi

Rifiuti, anche Bertolaso tra gli indagati

Il sottosegretario coinvolto nell’inchiesta «Rompiballe» con l’ex vice De Gennaro e il prefetto Pansa
5 febbraio 2009 - Giuseppe Crimaldi
Fonte: Il Mattino

La notizia filtra dalle maglie fitte del riserbo tenuto dagli inquirenti e si diffonde nel giorno in cui riprende il processo a carico di Antonio Bassolino e degli ex vertici della Impregilo, imputati nel dibattimento che si celebra nell’aula bunker del carcere di Poggioreale. Il nome di Guido Bertolaso, sottosegretario all’emergenza rifiuti e responsabile della Protezione Civile, risulta iscritto nel registro degli indagati nell’ambito dell’indagine «Rompiballe», condotta dalla Procura della Repubblica di Napoli. L’iscrizione, a quanto si è appreso, sarebbe avvenuta alcuni mesi fa. Va precisato che Bertolaso risulta indagato non per la gestione dell’ultima emergenza rifiuti, ma per il lavoro svolto nel 2006 nelle vesti di commissario straordinario. L’inchiesta è la stessa nella quale risultano coinvolto anche il prefetto di Napoli Alessandro Pansa e Corrado Catenacci - i commissari che lo precedettero e sostituirono tra il 2006 e il 2007 - nello stralcio dell’inchiesta «Rompiballe», che si è conclusa qualche giorno fa con il rinvio a giudizio di 25 persone (tra le quali l’ex vice dello stesso Bertolaso, Marta Di Gennaro) con accuse che vanno dal traffico illecito di rifiuti, al falso ideologico e truffa ai danni dello Stato. Va anche subito precisato che l’iscrizione nel registro degli indagati rappresenta un atto dovuto per poter proseguire le indagini. Come si ricorderà, la decisione di stralciare le posizioni di alcuni indagati - tra i quali Pansa, Catenacci e Bertolaso - determinò uno strappo interno all’ufficio inquirente diretto da Giovandomenico Lepore. Non a caso proprio i pm titolari dell’inchiesta, Giuseppe Noviello e Paolo Sirleo, non firmarono la richiesta di rinvio a giudizio per i 25 imputati: secondo loro il giudizio andava chiesto anche per quegli indagati che sono poi finiti nel fascicolo stralcio. Dunque anche per Pansa, Bertolaso e Catenacci. A firmare il provvedimento, il 29 luglio scorso, fu solo il procuratore aggiunto Aldo Di Chiara, coordinatore delle indagini. «Ci sono state delle divergenze - ammise all’epoca il procuratore Lepore - ma la Procura di Napoli non si è affatto divisa: le decisioni sono state prese su mie disposizioni; su tre persone, due non hanno condiviso e dunque non hanno firmato. Di questo sono dispiaciuto. Tuttavia la Procura va avanti unita». E veniamo all’inchiesta. Secondo l’accusa l’indagine avrebbe dimostrato una «colossale opera di inquinamento del territorio, posta in essere anche grazie a connivenze presenti ai più alti livelli e perseguita anche confidando nella possibilità di nascondere, proprio sotto le tonnellate di quei rifiuti che si dovrebbero smaltire correttamente, la pessima gestione degli stessi». Un’inchiesta complessa e delicata giunta ora alle battute finali: il pm De Marco, nuovo titolare del fascicolo, sta per depositare le richieste di rinvio a giudizio o di archiviazione per gli indagati. «Vicinanza e solidarietà» sono state espresse dal presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, al capo della Protezione Civile.

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