Nel contratto un appalto da 59 milioni di euro per cinque anni. Raggiunto il 29 per cento di differenziata

Rifiuti, interdittiva antimafia alla Saba

l provvedimento emesso dalla prefettura di Napoli. La società gestisce il servizio dallo scorso luglio
5 febbraio 2009 - Lorenzo Calò
Fonte: Il Mattino Caserta

Nuova tegola sul servzio di raccolta rifiuti in città. E questa volta il nodo potrebbe essere particolarmente spinoso visto che la Ecologia Saba, l’azienda che è titolare dell’appalto a Caserta, è stata colpita da interdittiva antimafia. Il provvedimento è stato emesso dalla prefettura di Napoli, ente territoriale di governo competente in quanto la società ha sede nel Napoletano. La misura, a quanto si è appreso, sarebbe scaturita da accertamenti svolti tra l’altro nelle ultime settimane dalla commissione prefettizia che guida il comune di Arzano (sciolto per infiltrazione della criminalità organizzata negli organi elettivi, decisione poi confermata appena due settimane fa dal Tar della Campania) dove il servizio è gestito proprio dalla Ecologia Saba. L’azienda, inoltre, detiene appalti anche in altre realtà della provincia di Napoli, tra cui Marigliano, Ottaviano, Volla, Torre del Greco, Cercola e Sant’Antimo. Dallo scorso dicembre, inoltre, su incarico della commissione prefettizia che all’epoca guidava il comune di Marcianise (dove dallo scorso 22 gennaio su decisione del Tar di Napoli è stata reinsediata l’amministrazione comunale) alla Saba era stato affidato un altro appalto, con procedura negoziata, del valore di poco superiore ai cinque milioni di euro per un anno. Risale invece agli scorsi mesi di giugno e luglio il perfezionamento dell’operazione che ha portato l’Ecologia Saba ad aggiudicarsi l’appalto al Comune di Caserta dove la gara per l’affidamento del servizio era andata varie volte deserta. Fra i dettagli dell’accordo anche il passaggio di cantiere dei 175 lavoratori dipendenti della Sace, la società che deteneva in precedenza la responsabilità del servizio, alla quale è poi subentrata la stessa Saba: un contratto da 59 milioni di euro per cinque anni. Con l’assorbimento dei 175 lavoratori ex Sace alla Saba, il Comune di Caserta si impegnò anche al versamento di 720 mila euro per chiudere le pendenze relative agli stipendi arretrati. In quella stessa circostanza il contratto venne stipulato in attesa della definizione della certificazione antimafia relativa all’azienda. A luglio dello scorso anno il definitivo addio alla Sace: l’azienda uscì completamente di scena dopo dodici anni di gestione dell’attività di igiene urbana a Caserta. La società facente capo all’imprenditore Mario Pagano si aggiudicò un appalto decennale nel 1996, subentrando alla Slia di Venezia. Dalla scadenza, avvenuta nell’agosto del 2006, la Sace aveva continuato a gestire la raccolta in regime di proroga. Dallo scorso 4 gennaio, a fasi alterne e con una serie di disagi iniziali, la Saba ha poi dato inizio al servizio di raccolta differenziata porta a porta: 60 mezzi utilizzati in città (36 scarrabili e 350 cassonetti da rimuovere su tutto il territorio cittadino), 30 mila i kit domestici consegnati alle famiglie, 1200 carrellati condominiali, due info-line attivate per dare informazioni e suggerimenti all’utenza. Lo scorso 31 gennaio, in una nota, il Comune di Caserta ha annunciato che la raccolta differenziata aveva raggiunto quota 29,05 per cento. «Il dato - evidenziava la nota dell’amministrazione - è stato fornito dalla Saba». Secondo il sindaco Petteruti «una cifra incoraggiante». Ora quest’appalto torna in bilico. Con il rischio che la città soffochi nuovamente tra l’immondizia.

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