Con il terzo troncone dell’inchiesta della Dda definita l’intera struttura di Ce4-Ecoquattro

Parco Saurino e immondizia, patto alla pari

Il gip: i fratelli Orsi entrarono nel business in accordo con Valente e Bidognetti. Vassallo socio occulto
5 febbraio 2009 - Rosaria Capacchione
Fonte: Il Mattino Caserta

Secondo i fratelli Orsi l’affare Ecoquattro fu la ricompensa per un favore fatto a Giuseppe Valente e da questi prescelti per sostituire l’Ecocampania di Nicola Ferraro. Per il pm Alessandro Milita si trattò, invece, di un accordo corruttivo paritario, un affare che mise allo stesso tavolo, con pari margini di guadagno, i due imprenditori, l’ala bidognettiana del clan dei Casalesi, i politici dell’area domiziana ma anche quelli di riferimento nazionale. Il business dei rifiuti si trasformò, dunque, attraverso il consorzio Ce4 e il suo braccio operativo Ecoquattro, in uno smisurato serbatoio di soldi pubblici, elargiti dal commissariato di governo per la gestione degli impianti di smaltimento (le discariche di Parco Saurino e di San Tammaro, per esempio) e incassati da imprenditori e camorristi; e in un altrettanto grande serbatoio di voti e di posti di lavoro, gestito dai politici (come l’ex sindaco di Mondragone, Ugo Conte, o per l’ex ministro Mario Landolfi, contro il quale pende una richiesta di rinvio a giudizio all’esame della Corte costituzionale, o il sottosegretario Nicola Cosentino, che in un’intervista ha ammesso di aver chiesto e ottenuto dei contratti part-time ”ma solo per spazzini”). Era l’anno 1999 quando iniziarono i contatti tra Michele e Sergio Orsi e Giuseppe Valente. Scrive il gip Alessandro Buccino Grimaldi nell’ordinanza con la quale ha disposto l’arresto di Sergio Orsi: «Fino a quel momento i germani erano semplici imprenditori edili privi di ogni e qualsiasivoglia esperienza nel delicato settore della raccolta e della gestione dei rifiuti solidi urbani». Servendosi del «rilevantissimo potere criminale ed economico» del gruppo camorrista di Francesco Bidognetti, «sono giunti a divenire il partner privato del consorzio Ce4 nella società a capitale misto denominata Ecoquattro e ad acquisire così in via diretta e in assenza di ogni gara l’affidamento del servizio di raccolta dei rifiuti in moltissimi comuni del Casertano nonché la conduzione della discarica di Parco Saurino». Se le cose fossero andate diversamente, cioè se la macchina mangiasoldi non fosse stata distrutta dall’inchiesta della Dda, tra il 2005 e il 2007, sarebbero anche arrivati - come racconta il pentito Gaetano Vassallo, a suo dire partner occulto di Ecoquatto in rappresentanza di Bidognetti - anche alla gestione del termovalorizzatore di Santa Maria la Fossa il cui progetto, prima osteggiato da politici e cittadini, era stato nel frattempo accettato e considerato il male minore. Con la supervisione, dice Vassallo, del clan Schiavone che si era appropriata del ramo-rifiuti. La presenza camorristica nella struttura del Ce4-Ecoquattro era tutt’altro che invisibile, però. Dichiarazioni dei collaboratori di giustizia - fondamentale il ruolo di Gaetano Vassallo ma sono state impiegate anche le dichiarazioni degli stessi fratelli Michele e Sergio Orsi, sia pure con una diversa lettura degli stessi fatti - e indagini tecniche hanno consentito, negli anni, di ricostruire l’organigramma completo della società pubblico-mafiosa. Spiega infatti la Dda attraverso una nota: «È stato accertato, con precisione, il conferimento di risorse finanziarie, strutture, know-how e prestazioni d’opera mafiose nel gruppo societario creato dagli Orsi, e gli utili di rientro tratto dal clan sotto forma di contributo mensile (che per i fratelli Orsi era invece una tangente, ndr), delineandosi il contenuto dei patti sociali tra gli Orsi e i partner mafiosi. Erano individuate le abituali condotte di natura truffaldina realizzate al fine di stornare il denaro in danno del consorzio Ce4 il costo del sostegno finanziario all’ente mafioso, delinenandosi con chiarezza l’intenzionale sovrafatturazione dei servizi resi alla Ecoquattro alla Oleodinamica sas di Claudio Bidognetti», cugino del pentito Domenico Bidognetti. Oleodinamica è stata sequestrata.

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