Chiaiano, 850mila euro per bonificare la cava
Costerà 850.000 euro e sarà ultimata, maltempo permettendo, in due-tre settimane la bonifica della cava di Chiaiano. Alla fine di ottobre, infatti, la ditta che lavorava alla trasformazione della cava del poligono di tiro in discarica trovò mucchi di amianto nella zona alberata. Evidentemente la vecchia via d’accesso al poligono di tiro sorgeva su un vero e proprio sito di sversamento abusivo in cui sono stati accumulati rifiuti fuorilegge. I materiali sono stati caratterizzati e il commissariato straordinario per i rifiuti in Campania ha annunciato ieri di aver appaltato la bonifica dell’area, con procedura d’urgenza, ad una ditta specializzata di Bergamo. Ora bisognerà rimuovere circa seicento metri cubi di materiale pericoloso. Ma, a quanto sembra, il problema fondamentale della struttura del sottosegretario è quello di trovare imprese capaci di lavorare con standard adeguati e dispobibili a farlo. Quella che interverrà, infatti, è la seconda azienda interpellata: la prima aveva, infatti, preferito rinunciare all’incarico non ritenendo sufficienti gli 850mila euro stanziati. La ditta incaricata, invece, ha offerto un ribasso del venti per cento. Sulla vicenda i comitati antidiscarica sono tornati a ribadire la loro preoccupazione. «L’ordinanza - si legge nella nota dei comitati - che stanzia 850.000 euro per rimuovere con urgenza per la salute pubblica (dopo tre mesi?) l’amianto nella cava di Chiaiano conferma che la nostra denuncia era vera e le minimizzazioni operate in seconda fase dallo stesso Bertolaso e perfino dal procuratore Lepore erano false. I quantitativi sono enormi e allora perché non se ne prende atto e si provvede finalmente a fermare tutto e bonificare l’intera area?». Ma, l’area, ribadisce la struttura del sottosegretario sarà completamente bonificata; solo dopo la rimozione dell’amianto e la risistemazione dell’intera cava con l’apertura di nuove vie d’accesso, i lavori saranno ultimati e l’apertura della discarica avverrà regolarmente. Sempre in tema di discariche, ieri i carabinieri del Noe di Salerno hanno effettuato controlli presso il sito di rifiuti urbani di Savignano Irpino, nell’avellinese, riscontrando lo stoccaggio in assenza di autorizzazione di circa 2.400 tonnellate di percolato. Il liquido pericoloso sarebbe stato prelevato dalla discarica di Pustarza e stoccato provvisoriamente presso un impianto di depurazione di Ariano Irpino in assenza di autorizzazioni. I militari hanno denunciato due persone per gestione illecita di rifiuti. Si tratta di appartenenti alla ditta che gestisce la discarica che è la stessa che lavora anche la cava di Chiaiano. I due sono stati denunciati a piede libero per gestione illecita di rifiuti. A far scoppiare il caso sono stati alcuni ambientalisti di Ariano Irpino che la settimana scorsa denunciarono lo strano movimento di autobotti che, partite da Pustarza, arrivavano al depuratore di Camporeale per scaricare notevoli quantità di liquidi.