Frana nella cava di Chiaiano «Ma il sito è in sicurezza»
Una frana all’interno della cava di Chiaiano dove è in corso l’allestimento della discarica cittadina. A denunciarlo è il comitato di protesta che da mesi si batte per opporsi alla realizzazione del sito che sarà attivo tra poche settimane. Lo smottamento è avvenuto martedì pomeriggio provocando uno squarcio di almeno 60 metri cubi di terra trattenuto dalla rete di protezione. «Che cosa sarebbe successo se durante la (non eccezionale) pioggia di questi giorni, ci fossero già state presenti tonnellate di rifiuti?» si domanda il comitato. Ma l’entità della frana viene ridimensionata dagli uffici del sottosegretario Guido Bertolaso. Lo smottamento non riguarda roccia ma solo terriccio e non è nulla di preoccupante, fa sapere il capodelegazione siti e impianti del sottosegretariato all’emergenza rifiuti, Nicola Dell’Acqua, e nelle prossime ore saranno anche posizionate altre biostuoie in sostituzione di quelle tagliate proprio per consentire agli addetti di poter lavorare. Intanto ieri una delegazione del comitato anti discarica, guidato dal sindaco di Marano Salvatore Perrotta, ha incontrato a Bruxelles il commissario europeo all’Ambiente Stavros Dimas per consegnargli una documentazione fotografica. «Le foto portate alla Ue dimostrano la fragilità delle pareti - dicono dal comitato - e non sappiamo ancora cos’altro sia successo dopo la pioggia delle ultime ore». A Bruxelles, comunque, la delegazione ha anche trovato l’appoggio di alcuni europarlamentari di centrosinistra (Monica Frassoni, Giulietto Chiesa, Vincenzo Aita, Claudio Fava, Umberto Guidoni e Roberto Musacchio) che hanno chiesto di accedere alla cava di Chiaiano e di incontrare il procuratore capo di Napoli Giandomenico Lepore. «Da loro abbiamo trovato la massima disponibilità e siamo certi che il loro impegno su questa vicenda continuerà - ha detto Perrotta - a partire dalla massima allerta sull’informativa che la direzione generale ha richiesto sulla questione-amianto».