Differenziata, ecco il piano per scuole e uffici
A distanza di quattro giorni dall’avvio - seppur tra mille ostacoli - del sistema integrato «porta a porta» l’ufficio Ecologia del Comune e la Saba hanno potuto effettuare una prima stima del lavoro svolto. Poche decine di tonnellate di immondizia che rappresentano tuttavia, secondo gli addetti ai lavori, un importante passo in avanti verso la selezione dei rifiuti. Ventuno le tonnellate di umido, undici quelle di carta e cartone, appena cinque quelle del multimateriale. Un dato sul quale la Saba tornerà a confrontarsi dopo il 13 gennaio quando cioè la differenziata investirà finalmente anche gli uffici, le scuole, le attività commerciali e le caserme che attualmente non sono state ancora dotate dei carrellati. Quasi trentamila i kit domestici distribuiti finora in città, mentre sono più di milleduecento i palazzi con più di cinque nuclei familiari che hanno ricevuto i cassonetti condominiali. Per le ville e gli stabili che ospitano meno di cinque famiglie sarà sufficiente invece esporre i sacchetti in strada nei giorni e negli orari prestabiliti. Ma tanto resta ancora da fare. Basti pensare che solo nella giornata di ieri si sono presentati all’ufficio Ecologia più di settanta cittadini: tutti per ritirare il kit domestico in distribuzione in queste ore anche nelle nove delegazioni comunali e presso l’Urp di piazza Vanvitelli. Altrettanto numerose le telefonate giunte al numero verde 800 620611, il call center attivato dalla Saba (in funzione dalle 9 alle 19) per fornire informazioni utili e chiarimenti sulla differenziata che a partire da oggi si avvarrà anche di una seconda linea, 800 778181, operativa dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 16. E intanto continuano a pervenire dai cittadini segnalazioni di disservizi e proteste per la mancata raccolta. Ieri sono emerse criticità al Parco degli Aranci, in viale Lincoln, in piazza Matteotti, in via De Cillis a Mezzano, giusto per citare i casi più eclatanti. «Se i carrellati non vengono esposti in strada - fanno sapere dalla Saba - diventa impossibile svuotarli». Un caso a sé quello della strada panoramica di Casertavecchia. Per il degrado esistente in questo tratto il Comune di Caserta ha ricevuto infatti un richiamo formale dal commissariato di governo che ha diffidato l’ente a provvedere immediatamente alla pulizia dell’intera area che oltre ai sacchetti sparsi ovunque ospita anche rifiuti ingombranti. La situazione, secondo i responsabili del servizio, migliorerà soltanto quando verranno finalmente rimossi dalle strade i 350 cassonetti e i 36 container scarrabili tuttora utilizzati dai cittadini. Al riguardo è di ieri il documento dell’assessorato all’ambiente che ordina alla Saba la rimozione ad horas di questi contenitori. Un ordine che difficilmente potrà essere eseguito prima di 48 ore anche alla luce delle difficoltà tecnico-logistiche legate al trasporto dei container. E intanto in una nota diffusa ieri sera l’amministrazione comunale ha ribadito «di non avere alcun tipo di rapporto con possibili società private che negli ultimi giorni hanno offerto collaborazione ai condomini in tema di raccolta differenziata». Il riferimento va ad alcune aziende specializzate che si sarebbero offerte di occuparsi del trasferimento notturno dei carrellati all’esterno dei palazzi per consentirne lo svuotamento e del loro riposizionamento all’interno degli edifici il mattino seguente. Un’operazione che, stando a quanto disposto dall’ordinanza del sindaco, spetterebbe ai condomini. «L’attività della Saba - si legge ancora nella nota del Comune - deve limitarsi alla rimozione delle diverse tipologie di rifiuto poste fuori dagli spazi condominiali nei carrellati che sono stati distribuiti nelle ultime settimane». Ma, ed è questo il punto più forte della polemica sollevata da molti cittadini, è mai possibile che nel comune con la Tarsu più alta d’Italia debbano essere i cittadini a trasportare, di notte e di giorno, i bidoni fuori e dentro i palazzi?