Rifiuti, addio Bacino 5 gli addetti passano all’Asìa
Diventeranno dipendenti dell’Asìa i 362 lavoratori del Bacino 5: la passata giunta comunale nell’ultima seduta di dicembre ha approvato la delibera nell’ultima seduta dell’anno. Le operazioni dovrebbero concludersi entro il primo febbraio del 2009. Il trasferimento avverrà ai patti e alle condizioni già previste nel bando di reclutamento approvato dal consiglio di amministrazione dell’azienda pubblica nel settembre del 2007. I dipendenti che non accetteranno il passaggio saranno messi in mobilità. Si chiude così una vicenda che si trascina da anni con continui colpi di scena. Tanto che ieri la Iervolino avviando il lavoro della nuova giunta ha sottolineato «Ho più il timore della Corte dei conti, perché mi può capitare che a un certo punto, per esempio sul Bacino Napoli 5 , dice: “perché non li fate lavorare?” Vorrei vedere loro come fanno...». Ed è certo che quello dei consorzi è uno degli scandali dell’emergenza rifiuti: furono creati nel ’93 e in quindici anni gli iniziali 2500 dipendenti sono diventati circa 14 mila. Hanno lavorato in maniera diversa da provincia a provincia. Tanto che Berlusconi ha lasciato in vita i bacini di Avellino, Salerno e Benevento, e ha commissariato quelli di Napoli e Caserta che ha affidato tutti, tranne il Napoli 5, al gestore unico Alberto Stancanelli. Nei giorni scorsi è stato eletto il nuovo presidente, il sindaco di Villa Literno, Enrico Fabozzi. Il Bacino 5, invece, viene affidato dal sottosegretario Bertolaso, al commissario ad acta, Roberto Tittarelli, che ha il compito di provvedere al trasferimento ad Asìa. Già nel 2007 l’azienda municipalizzata si era detta pronta ad assorbire i lavoratori e le pratiche erano state avviate. Ma gli inciampi erano stati tanti. L’ispettorato del lavoro era intervenuto perché, nel rispetto del protocollo per la legalità, l’Asìa non poteva assumere pregiudicati, e almeno un centinaio dei 362 dipendenti ha avuto problemi con la legge. Gli operai del Bacino, poi, godevano di un inquadramento a un livello superiore rispetto a quello dei lavoratori della società pubblica e quindi i sindacati avevano tentato di opporsi alla proposta. Fino ad ottobre del 2007 solo 117 persone avevano detto sì al passaggio e avevano aderito al bando. Ma anche questa pratica è stata bloccata perché non c’è stato accordo sul trattamento di fine rapporto. E non è finita qui: la Corte dei conti, come ricorda lo stesso sindaco, ha più volte sottolineato lo spreco rappresentato da 362 dipendenti che avrebbero dovuto lavorare, ma che non hanno mai trovato una situazione stabile. Il Comune, infatti, li ha affidati a una società di gestione, la Terga, che ha più volte segnalato l’inidoneità della realtà lavorativa: mancavano i mezzi (e quei pochi che c’erano erano rotti o erano stati ceduti ad altre imprese) non c’erano tute nè spogliatoi idonei. In questa situazione la raccolta di carta e cartone, che era affidata al Bacino 5, non è mai decollata. Ora tutti i lavoratori passeranno all’Asìa e si chiuderà (si spera) uno dei capitoli più neri dell’emergenza rifiuti.