Sarà completo entro il 2010 il piano con sei depuratori e 650 chilometri di fogne Servono altri venti milioni

Sarno, proroga al commissario

Il governo rinnova l’incarico al generale Jucci: resterà un altro anno per la bonifica
28 dicembre 2008 - Ciro Saccardi
Fonte: Il Mattino

Castellammare. Prorogato l’incarico al generale Roberto Jucci alla guida del commissariato straordinario per la bonifica del fiume Sarno. È stato firmato a Palazzo Chigi il decreto che proroga di un altro anno il mandato all’ex generale dei carabinieri per la gestione del processo di bonifica del bacino del Sarno. «Indiscutibilmente questa proroga è un motivo d’orgoglio – spiega Jucci – per anni ho lavorato senza ricevere retribuzioni, appagandomi soltanto dell’affetto e della stima ricevuta da tante persone, ricevendo diverse cittadinanze onorarie e accontentandomi della soddisfazione di aver segnato il processo di risanamento del Sarno». Sei depuratori, quattro collettori e 650 chilometri di rete fognaria realizzati tra il 2003 e il 2008 sono i numeri che hanno caratterizzato il processo per il risanamento del fiume Sarno negli ultimi cinque anni. Un’impresa che qualcuno considerava impossibile, ma concretizzata dal commissariato di governo per l’emergenza guidato dall’ex generale dei carabinieri attraverso cinque anni di lavori ininterrotti, all’insegna del risanamento ambientale e sociale dei territori a cavallo di tre province, attraverso le decine di città attraversate dal Sarno, abitate da quasi un milione di abitanti. «Nel quarto mondo non ho visto quello che c’è a Scafati», disse il generale Jucci cinque anni fa, appena insediato nella sede commissariale di Napoli. Lungo tutto il bacino del Sarno, ai suoi occhi si presentava limpido solo il disastro ambientale, il fetore dei liquami e il rischio sanitario che da decenni aggrediva un bacino interessato da 39 comuni, tre province e 750 mila abitanti. Un esercito di inquinatori, spesso invisibili, è stato subito il nemico da combattere per l’ex capo dei servizi segreti militari. Quattro, invece, sono gli obiettivi che il suo commissariato ha disegnato come in un mosaico da cui dipende il disinquinamento del Sarno: reti fognarie, collettori, depuratori e bonifica. La rete fognaria, costata 160 milioni di euro, è completata in quasi tutti i Comuni, per pochi altri è arrivata al 90 per cento e occorrono ancora 20 milioni di euro. L’ultimo tassello, a Scafati, si chiuderà in due anni. «Entro il 2010 tutto il processo di bonifica sarà concluso – spiega il generale – e se arriveranno ulteriori finanziamenti per il dragaggio, in un paio di anni le acque del Sarno torneranno ad essere limpide. Diversamente, bisognerà attendere il corso della natura». I tre depuratori realizzati nel medio corso del Sarno, dove è più alto il livello di inquinamento, funzioneranno entro due mesi: sono a Scafati, Nocera Superiore e Angri e depureranno le acque che oggi ingrossano la corsa avvelenata del fiume fino allo scoglio di Rovigliano, a mare. Qui il depuratore alla foce sarà ristrutturato entro un anno e mezzo, il complesso depurativo di Solofra e Mercato San Severino sarà invece operativo entro gennaio-febbraio.

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