Guarino fa causa all’Asa e al Cosmari
Nessun ripensamento. Guarino getta definitivamente la spugna. Ma, nel giorno in cui annuncia che non ha più intenzione di tornare alla guida del Cosmari Av1, arriva allo scontro con l'ente che ha guidato per circa sei mesi. Nella lettera in cui rende nota la decisione di non tornare sui suoi passi, il primo cittadino di Solofra annuncia che il "suo" comune «ha già avviato un'azione legale a carico del Cosmari, che comporta una chiamata in causa dell'Asa, sull'espletamento del servizio, per un importo di 917mila euro». I vertici dell'ente di via Dalmazia e dell'azienda di viale Italia dicono di non saperne nulla a riguardo. Inoltre, proprio ieri mattina, mentre Guarino preparava la sua missiva, il Consiglio di amministrazione del Cosmari bocciava il piano di rientro dell'ingente debito, circa un milione e 162mila euro, del comune di Solofra nei confronti del consorzio. Troppo lunghi i tempi di rientro (il piano approvato con delibera della Giunta guidata da Guarino prevedrebbe il pagamento di 20 rate mensili, ndr) e automatica la scelta di arrivare all'emissione del decreto ingiuntivo nei confronti della cittadina conciaria. Una strada che il consorzio seguirà anche nei confronti di Mercogliano, Atripalda e di tutti gli altri comuni inadempienti. Perché, come sottolinea lo stesso ormai ex presidente nella sua lettera, «non è debitore il solo comune di Solofra, ma tutti i centri più importanti», dimenticando di evidenziare che la città capoluogo paga puntualmente e regolarmente il proprio canone. Lo stesso percorso del Cosmari, quello dei decreti ingiuntivi, sarà con ogni probabilità seguito anche dall'Asa per recuperare il credito vantato, circa 900mila euro, nei confronti dello stesso comune di Solofra. Anche Romano, però, come i vertici del consorzio, preferisce glissare sull'annuncio dell'azione legale da parte dell'amministrazione della cittadina della concia ed evitare ogni commento sulla questione. I rapporti, tuttavia, sono ormai divenuti molto tesi. Del resto, è proprio Guarino a parlare di «aria irrespirabile e ambiente soffocante», fattori che lo avrebbero portato a decidere di gettare definitivamente la spugna e non tornare più alla guida del consorzio Av1. Se dopo le prime dimissioni, infatti, «c'era l'impressione che si potessero modificare clima ed ambiente», adesso, nel presidente c'è solo la consapevolezza che si trattava di una «vana illusione». Tra le parti, dunque, si avvicina la resa dei conti. La questione Solofra, discussa nel Cda del consorzio di ieri mattina, inoltre, ha fatto emergere, se ancora ce ne fosse stato bisogno, che il Cosmari e , di conseguenza, pure l'Asa hanno bisogno di incassare soldi freschi in tempi rapidi. Per questo, nelle prossime settimane, mentre si lavorerà per l'elezione di un nuovo presidente (già avviata la ridda di voci sul sostituto di Guarino), l'ente di via Dalmazia e l'azienda guidata da Angelo Romano batteranno cassa anche attraverso l'emissione di decreti ingiuntivi.