Nuovo colpo di scena il dibattimento avviato a maggio stenta ancora a entrare nel vivo Torna il rischio prescrizione

Processo Bassolino il presidente lascia

Rabuano trasferito al Tribunale di Nola: è il quarto cambio
22 dicembre 2008 - Leandro del Gaudio
Fonte: Il Mattino

Fa fatica a entrare nel vivo il processo alla gestione commissariale per l’emergenza rifiuti in Campania. La prossima udienza - fissata il 14 gennaio - sarà l’ultima per il giudice Giovanni Fragola Rabuano, che ha presieduto finora il collegio della quinta sezione penale del Tribunale di Napoli. Il giudice andrà a presiedere il Tribunale di Nola, lasciando scoperto così un posto nel collegio dove da qualche mese è incardinato il processo a carico di Romiti e dei vertici della Impregilo, ma anche del presidente della Regione Antonio Bassolino, degli ex vicecommissari Raffaele Vanoli, Salvatore Acampora. Il trasferimento di Fragola Rabuano è stato ufficializzato pochi giorni fa dal Csm. Siamo al quarto cambio di un giudice nel processo chiesto dalla Procura di Giovandomenico Lepore, che ipotizza le accuse di truffa, frode in pubbliche forniture, falso e abuso d’ufficio. Un dibattimento che fatica ad entrare nel merito delle contestazioni, che viaggia con il rischio più volte segnalato che la prescrizione renda inutile il confronto su alcuni capi di accusa. Rifiuta allarmismi, il presidente del Tribunale di Napoli Carlo Alemi: «Faremo in modo di garantire un rapido avvicendamento senza perdite di tempo. Posso assicurare che verrà salvato tutto ciò che finora è stato fatto in aula». Il processo Bassolino-Romiti - 28 imputati tra amministratori e manager - non ha fatto grossi passi in avanti, nonostante gli sforzi finora dispiegati in udienze sempre particolarmente affollate. Una decina di udienze a partire dallo scorso 14 maggio, che non sono comunque bastata ad entrare nel vivo di un contraddittorio che si preannuncia complesso. Il dibattimento è rimasto fermo alle questioni preliminari: prima le richieste di costituzione di parte civile, tra i cinquecento e passa soggetti indicati come parte offesa dalla Procura, poi una valanga di eccezioni di natura formale. Agli atti del dibattimento finora coordinato dal presidente Fragola Rabuano, anche le eccezioni sollevate dall’avvocato Claudio Botti e Stefano Montone, su una presunta incompatibilità dell’avvocato dello Stato Federico Vigoriti, che aveva assistito nel corso di un interrogatorio uno dei 28 imputati a giudizio. Fragola Rabuano è il quarto giudice che lascia il processo Impregilo: era toccato al gip Alberto Vecchione, subito trasferito (com’era stato già deciso in precedenza) dopo aver ricevuto la richiesta di rinvio a giudizio depositata dalla Procura, lasciando il fascicolo al collega Marcello Piscopo, alla sua prima esperienza nella sezione gip. Una volta a dibattimento, poi c’è stato il trasferimento (già chiesto prima della designazione del collegio) di Alfredo Guardiano ad altra sezione del Tribunale, e l’incompatibilità di Francesco Todisco che in passato aveva autorizzato una serie di accertamenti ad inchiesta ancora aperta. Ora, con il trasferimento di Giovanni Fragola Rabuano, un nuovo probabile stop, al di là dell’impegno di tutti a fare presto. Spiega Carlo Alemi: «Il trasferimento è una opportunità legittima dei giudici, sia per le naturali aspirazioni di carriera, sia per i limiti di otto anni imposti dall’ordinamento giudiziario a chi svolge incarichi direttivi». Spiega il penalista Luigi Tuccillo, difensore di Armando Cattaneo e Vincenzo Urciuoli, rispettivamente amministratore delegato e presidente di Fibe e Fibe Campania: «Quella delle questioni preliminari è l’unica fase che può essere salvata in caso di diversa composizione del collegio. Lo sbarramento nasce con l’acquisizione dei mezzi di prova, attesa per i prossimi giorni».

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