Il commissariato di governo insiste: 57 milioni per creare un maxi-impianto integrato nel territorio santammarese

Cava Mastroianni, è stop ma gelo su S. Tammaro

Il piano della Provincia martedì al vaglio di Ganapini
12 dicembre 2008 - Lorenzo Calò
Fonte: Il Mattino Caserta

Tensione tra Provincia e commissariato di governo per l’emergenza rifiuti sul maxi-impianto di trattamento di San Tammaro. Le prime divergenze erano già emerse lo scorso 2 dicembre in sede di Conferenza di servizi, circostanza nel corso della quale - a fronte del via libera del comune di San Tammaro - si era registrato il parere negativo della Sovrintendenza mentre Provincia e Arpac si erano astenute. Ma nella relazione presentata dalla task force tecnico-scientifica istituita dall’ente di corso Trieste (e dalle conclusioni che saranno presentate martedì prossimo all’assessore regionale al ramo Walter Ganapini in sede di Osservatorio provinciale sui rifiuti) l’opposizione all’ipotesi San Tammaro appare più che evidente. Non ci sarebbero le condizioni, sostiene la Provincia, dal momento che l’area individuata - a chiara vocazione agricola - non sarebbe geologicamente compatibile e per di più insisterebbe su una falda acquifera. Dunque la Provincia starebbe vagliando altre ipotesi: esclusa la fascia fra il Volturno e i Regi Lagni, le opzioni per la discarica provinciale riguarderebbero in prevalenza l’alto Casertano (Mignano?) ma per ora ogni valutazione è prematura. Eppure, proprio su San Tammaro, la struttura commissariale - dopo le ricognizioni esperite su disposizione del sottosegretario Guido Bertolaso e del suo vice, generale Franco Giannini - ha intenzione di realizzare uno dei più grandi complessi per la gestione del ciclo integrato dei rifiuti: un investimento iniziale di circa 30 milioni di euro, un budget complessivo di 57 milioni e un invaso di un milione e 600 mila metri cubi che dovrà assorbire anche l’intera capienza della discarica di Ferrandella (400 mila tonnellate ma alla fine - per effetto dell’ampliamento delle piazzole già in larga parte completate - saranno 500 mila) destinata a essere svuotata e messa in sicurezza. Eppoi, sempre lì, a San Tammaro, aree per la pesatura, lo stoccaggio, il deposito delle ecoballe oltre a un moderno impianto per il trattamento del percolato. Improbabile ipotizzare uno scontro fra Provincia e struttura commissariale (tanto più che a San Tammaro i lavori vanno avanti da un bel po’) ma l’assessore provinciale all’ambiente Lucia Esposito è stata chiara: se apre San Tammaro non si potranno più chiedere sacrifici a questo territorio, dunque va cancellata l’ipotesi del termovalorizzatore a Santa Maria la Fossa. Meglio seguire la pista del gassificatore a Villa Literno per il quale pure esiste un progetto per altro ritenuto valido da Bertolaso e Giannini. Intanto ieri la stessa Esposito ha svolto un sopralluogo a Lo Uttaro sulla cava Mastroianni. «Abbiamo ottenuto la rassicurazione - evidenzia l’assessore - che nella cava Mastroianni non si farà nessuna discarica. Bisogna intervenire invece sulla discarica di Lo Uttaro, sequestrata dalla magistratura, che non può essere lasciata nelle condizioni attuali».

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