Sono 4500 le tonnellate di materiale indefinito che da anni giacciono a ridosso delle abitazioni

Foro Boario, via alla bonifica

Maddaloni, entro gennaio la classificazione dei rifiuti e poi lo smaltimento
10 dicembre 2008 - Giuseppe Miretto

È una rivoluzione silenziosa: si ricomincia, e questa volta seriamente, a parlare di bonifica della discarica urbana dell'ex-Foro Boario. Grazie alla politica dei piccoli passi, inaugurata lontano dai riflettori dalla struttura operativa della Presidenza dei Ministri, dall'Esercito e dal Commissariato alle Bonifiche, già si studia e si progetta il «dopo svuotamento dell'invaso» in autocombustione all'incrocio tra la variante Anas Capua-Maddaloni e la statale 265. È partita, con largo anticipo la caratterizzazione del sito finalizzata a valutare il grado di contaminazione reale delle matrici ambientali (suolo e falde) causato dallo stoccaggio, accumulo e sepoltura di 4500 tonnellate di rifiuti solidi urbani. E finalmente l'indagine tecnico-scientifica, dati alla mano, consentirà di pianificare la natura dell'intervento necessario per «restaurare lo stato originario dei luoghi». È in corso il censimento dei danni procurati dall'impatto ambientale dovuto all'accumulo prolungato, dall'autocombustione e dalle emissioni prolungate di diossine in atmosfera. In parallelo, sempre la Jacorossi (impresa abilitata a svolgere indagini ambientali e bonifiche) sta portando a termine l'indagine fisico-chimica delle masse sepolte. Questa ulteriore caratterizzazione permetterà al Ministero dell'Ambiente di individuare, in maniera univoca, il codice ad assegnare al materiale che dovrà essere riesumato. Anche in questo caso, alla luce dei protocolli imposti dal DM 471/99, si sta procedendo all'individuazione e alla classificazione di tutte le tipologie sepolte. E questa volta l'ultima parola spetta ai tecnici del Ministero. «Siamo moderatamente ottimisti - commenta Clemente Gorgoglio, assessore all'ambiente - perché già sono stati centrati due obiettivi. Primo, è finita l'inerzia delle istituzioni su una vicenda inquietante per il nostro territorio. Secondo, ci sarà una parola definitiva sulla natura dei rifiuti sepolti». Già perché sull'identificazione del materiale riesumato, c'è stata una disputa scientifica che aveva indotto il Comune, come atto di autotutela, alla nomina di periti di parte. «Vale la pena ricordare - testimonia Carlo Scalera, coordinatore dei Verdi - che in un primo momento, i rifiuti dell'ex-Foro Boario era stati classificati come ordinari rifiuti urbani». Toccava quindi al Comune accollarsi l'onere dello smaltimento. «Poi furono - aggiunge - riclassificati rifiuti speciali, perché combusti e quindi da avviare quindi in discariche autorizzate». Il pronunciamento del Ministero, atteso per gennaio, metterà fine anche al balletto delle perizie. Entro dicembre, la caratterizzazione del sito sarà completata. A gennaio, è atteso il verdetto ministeriale. Saranno passati 40 giorni dall'avvio dei lavori di prospezione (fisica e chimica), il cui esito decreterà se e come ci sarà lo svuotamento. Operazioni quest'ultime, che saranno coordinate e pianificate dall'Esercito.

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