DOPO LA CHIUSURA DI TAVERNA DEL RE NASCE LA FONDAZIONE «CITTÀ VIVE». ECCO I PROGETTI

Piano riciclo, la sfida dei comitati

7 dicembre 2008
Fonte: Il Mattino

Dopo la chiusura di Taverna del Re, un progetto sulla differenziata già approvato, e una nuova fondazione, «Città vive», diretta emanazione della quasi omonina associazione che continua ad essere in prima linea sui temi ambientali e non solo. Non si ferma l’attività del gruppo di monitoraggio che ha appena portato in porto la lunga vicenda del sito di stoccaggio di ecoballe a Giugliano, chiuso definitivamente l’altro ieri con le ultime operazioni di «abbancamento». Al termine dellla lunga battaglia sul fronte di Taverna del Re, durato oltre un anno tra battaglie civili e anche momenti critici, il gruppo guidato da Carla Ruggiero ha voluto «ringraziare il sottosegretario Guido Bertolaso e anche il premier Silvio Berlusconi per gli impegni mantenuti». Un lavoro che prosegue e che ha visto in prima linea insieme alla Ruggiero anche Vincenzo Tesoro, Vincenzo Gentile, Lucia De Cicco, Brunella Testa, Salvatore Compagnone e Bonaventura Cerqua, presidente di «Qualiano vive, io la difendo». Il gruppo di monitoraggio verrà presto sciolto a causa dell'impossibilità di verificare praticamente l’andamento delle future operazioni di bonifica del sito e verrà costituita una apposita fondazione «Città vive» per proseguire l’opera di sollecitazione del risanamento ambientale della zona. Il sito di stoccaggio di Taverna del Re intanto rimane comunque sotto osservazione soprattutto da parte delle autorità locali. Nuovi obiettivi intanto per la fondazione «Città vive». «Proseguiremo nell nostre iniziative - spiega carla Ruggiero - come abbiamo sempre fatto finora, puntando sul dialogo, e sul volontariato, a cominciare dall’autotassazione, come è accaduto ad esempio per il progetto sulla raccolta differenziata che è stato preparato in autofinanziamento e che è stato già approvato dal Comune di Qualiano. Del resto l’esperienza di taverna del Re ci ha coninviti che si può tornare a credere nelle istituzioni».

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