È l’unico sito individuato per la Campania finanziato di Sviluppo Italia Oggi prima udienza penale

Impianto rifiuti, stop da 18 mesi

Avrebbe dovuto trattare gli inerti dell’edilizia, sequestrato 15 giorni prima dell’inaugurazione
4 dicembre 2008 - a.m.
Fonte: Il Mattino Salerno

Fu sequestrato dalla procura della Repubblica a quindici giorni dalla sua inaugurazione. Doveva essere il primo impianto in Campania per il trattamento e il riciclaggio dei rifiuti inerti, cioè tutti quei rifiuti provenienti da cantieri edili che spesse volte vengono abusivamente scaricati ai margini delle strade. L’unico impianto autorizzato dalla Regione - all’azienda Rame - fin dal 14 marzo del 2006 è fermo da diciotto mesi, due volte sequestrato, una volta dissequestrato dal Riesame, dissequestro confermato dalla Cassazione ma l’impianto è ancora fermo e l’inchiesta penale ancora in corso con una udienza che stamattina avvia il processo. Intanto, proprio i rifiuti inerti che dovrebbero essere trattati dall’impianto vengono scaricati ovunque. Motivo del contendere è la presenza di un vicino canale o fosso che secondo alcuni è un torrente, il solito Vallemonio, e quindi soggetto a vincolo, e secondo altri un modesto rigagnolo e non inserito tra le acque soggette a particolari tutele. Proprio dietro incertezza c’è l’ennesima storia di burocrazia all’italiana. Ma c’è di più perchè l’accusa sostiene che il corso d’acqua a monte è un torrente mentre a valle viene declassato a semplice corso d’acqua, inficiando così tutte le cognizioni in materia idraulica. La storia cominicia quando lo Stato, le casse pubbliche, decide che in Campania i rifiuti dei cantieri edili debbono essere trattati in impianti appositi per realizzare nuove materie prime: lo Stato finanzia con tre milioni di euro, in parte finanziato da Sviluppo Italia. A quindici giorni dal termine dei lavori e dall’inaugurazione dell’impianto il sequestro dell’impianto per un’inchiesta della procura salernitana. Tutti i sequestri sono stati smentiti dal Riesame e dalla Cassazione. Oggi comincia un processo, l’impianto è fermo, i rifiuti abbandonati per le strade. L’impianto è fermo, le macchine rischiano l’obsolescenza. Alla fine della storia di ordinaria burocrazia lo Stato potrebbe vedersi un impianto non realizzato, la possibile revoca del finanziamento e dall’altra parte il pagamento delle amminsitrazioni degli eventuali danni cagionati.

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