Acerra, acceso un forno del termovalorizzatore
Fumo dal comignolo di Acerra: più di quattro anni dopo l’apertura del cantiere del termovalorizzatore (i lavori sono stati avviati tra le proteste della popolazione il 17 agosto del 2004) è stato acceso il primo forno. Nella prima linea di combustione, quella che è attualmente in collaudo, è cominciata infatti la fase di cottura e asciugamento del rivestimento interno. Entro gennaio, secondo le previsioni della A2A che a novembre ha firmato il contratto per la gestione del termovalorizzatore e dell’ex cdr di Caivano, dovranno arrivare i primi sacchetti. Ma i lavori, secondo lo staff del sottosegretario, procedono a ritmo accelerato. L’asciugamento del primo forno andrà avanti per tre o quattro giorni, e sarà realizzato accendendo i bruciatori ausiliari provvisori alimentati a metano. Non saranno, quindi, per il momento bruciati rifiuti, ma dall’esterno è visibile il fumo che si alza dal comignolo provvisorio. Una volta effettuate le verifiche di tenuta e funzionamento delle diverse sezioni d’impianto, compreso l’allaccio al camino definitivo, spiega lo staff di Bertolaso, si procederà ad alimentare la camera di combustione con altri bruciatori ausiliari a gasolio. Questa attività, che produrrà una gran quantità di vapore, è necessaria per iniziare ad alimentare il turbogeneratore e verificare l’effettiva produzione delle prime quantità di energia elettrica. Solo dopo questa serie di «prove» sarà possibile completare l’impianto che, secondo Giuliano Zuccoli, presidente del consiglio di gestione di A2A, dovrebbe andare in funzione in tutte le sue tre linee entro aprile. Ad Acerra non sarà bruciato il tal quale come avviene, sempre a cura della A2A, a Brescia, ma la spazzatura stabilizzata proveniente dall’impianto di Caivano. La legge varata a luglio da Berlusconi prevede che gli impianti costruiti dalla Fibe (poi finita nel mirino della magistratura) per bruciare il cosiddetto cdr, cioè il combustibile da rifiuti, siano trasformati in «stir» (stabilimenti per la tritovagliatura e l’imballaggio dei rifiuti). Tra questi c’è anche l’impianto di Caivano che sarà però gestito direttamente dalla A2A. E quando l’impianto comincerà a funzionare a pieno ritmo saranno previsti anche strumenti di monitoraggio costante: la popolazione potrà controllare tramite uno schermo le emissioni come già avviene a Brescia e Milano dove la A2A gestisce l’intero ciclo industriale dei rifiuti. La progettazione e l’appalto del termovalorizzatore che sorgerà a Napoli Est, saranno curati, invece, dagli uomini di Bertolaso. Ma il sottosegretario ha più volte sottolineato la sua volontà di coinvolgere l’Asìa, l’impresa che finora ha raccolto la spazzatura della città e che, a detta degli uomini di palazzo Salerno, va spronata a raggiungere risultati sempre migliori.