Scaricava rifiuti pericolosi, arrestato dalla polizia

3 dicembre 2008 - Franco Agrippa
Fonte: Il Mattino Caserta

Un operaio maddalonese, Antonio Conte, di 30 è stato arrestato mentre scaricava abusivamente rifiuti speciali. Gli agenti del Commissariato di Polizia di Marcianise lo hanno sorpreso a San Marco Evangelista, presso il cantiere industriale della Sigma Costruzioni di Caserta, mentre stava scaricando al suolo da un camion Fiat Iveco diversi quintali di rifiuti speciali provenienti dallo scarto di lavorazione di un altro cantiere della stessa società. Dopo averlo bloccato i poliziotti hanno accertato che il materiale che l’operaio stava depositando era catalogato come rifiuto speciale e proveniva dalla demolizione di un altro manufatto di Caserta e che sarebbe stato utilizzato nel riempimento di scavi e quindi direttamente immesso nel sottosuolo senza alcuna precauzione. Sul cantiere, dove erano stati segnalati da alcuni giorni movimenti di mezzi pesanti che trasportavano materiali sospetti, gli uomini del Commissariato di Marcianise hanno anche rilevato altri scarichi precedenti di materiale di cui si sta accertando la natura prima di procedere alla bonifica. Il giovane è stato quindi arrestato in base al nuovo decreto legislativo in materia di smaltimento illegale di rifiuti entrato in vigore il 6 novembre scorso e rinchiuso nel carcere di Santa Maria Capua Vetere a disposizione dell’autorità giudiziaria. E sempre ieri, a Marcianise, in località Santa Veneranda, presso il viadotto ferroviario, è stato incendiato un grosso cumulo di rifiuti speciali tra i quali anche diversi pannelli di eternit. L’incendio, di sicura natura dolosa considerando la pioggia e il freddo, è stato spento in breve tempo dai vigili del fuoco, e ha interessato una delle tante discariche abusive di rifiuti potenzialmente tossici e nocivi che sorgono nelle campagne marcianisane. L’accumulo di rifiuti speciali in questione, più volte segnalato alle autorità competenti per la sua pericolosità, era stato anche oggetto di esposto contro ignoti alla Procura della Repubblica.

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