Le istituzioni e i cittadini dell’intera Valle Telesina compatti contro l’impianto previsto a San Salvatore

«Bocciamo il termovalorizzatore»

Si punta ad ottenere l’annullamento del parere sull’impatto ambientale
3 dicembre 2008 - Vittorio Vallone
Fonte: Il Mattino Benevento

San Salvatore Telesino. A rischio c’è l’equilibrio ambientale ed ecologico dell’intera Valle telesina, dei suoi abitanti e dei suoi turisti. All’invito del sindaco di Amorosi, Luigi Della Morte hanno risposto in tanti: sindaci, rappresentanti istituzionali e dei partiti, ma soprattutto, tanti comuni cittadini. Tutti insieme per dire un no forte, secco e deciso alla costruzione a San Salvatore Telesino del termovalorizzatore previsto nella zona industriale e che dovrebbe produrre energia elettrica per la Provincia di Bergamo. «Dobbiamo passare alle vie di fatto - ha esordito Della Morte nella gremita sala dell’Hotel la Piana - chiedendo l’annullamento, anche attraverso azioni legali, del parere favorevole di compatibilità ambientale espresso dalla commissione per la Valutazione di impatto ambientale: fatto questo, non avremo problemi per evitare la costruzione di questo mostro ecologico». Il termovalorizzatore, presentato sotto mentite spoglie di una centrale a biomasse, rischia di trasformare l’intera Valle telesina, da sempre vocata all’agricoltura di qualità, al turismo termale, enogastronomico ed archeologico, in una squallida periferia metropolitana, inquinata, altamente pericolosa e anche maleodorante. E allora da Telese a Cerreto, da Puglianello a San Salvatore, da Guardia a San Lorenzo, da Melizzano a Faicchio, tutti dicono no e sono pronti a mobilitarsi. «Anche la Provincia - spiega l’assessore all’Ambiente Gianluca Aceto - è nettamente contraria a questo intervento. Riteniamo che il progetto presentato dalla Vocem, la ditta che ha proposto la centrale a biomasse, sia incompatibile con il piano energetico e ambientale. Abbiamo dei margini politici e istituzionali su cui agire per poter garantire alle provincie l’esercizio delle proprie prerogative sia in campo energetico che ambientale. Ci sono numerose motivazioni che mi inducono a ritenere l’impianto Vocem non conciliabile con il territorio, e che l’iter seguito negli anni 2007 e 2008 presenta diversi motivi di contestazione». Dall’assemblea pubblica è dunque emerso l’orientamento molto chiaro di cercare di risolvere il problema all’interno della conferenza di servizi e solo come ultima ipotesi quella di rivolgersi al Tribunale Amministrativo.

Powered by PhPeace 2.6.4