Chiesta la nullità del decreto di citazione per truffa

I legali di Bassolino: «Accuse generiche»

Depositata una memoria «Così non può difendersi»
29 novembre 2008
Fonte: Il Mattino

Il nuovo appuntamento è già fissato per mercoledì prossimo. Nell’aula bunker del carcere di Poggioreale, riprenderà davanti ai giudici della quinta sezione penale del Tribunale di Napoli (presidente Giovanni Fragola Rabuano) il processo a carico dei 28 imputati nel processo sulle presunte irregolarità nella gestione della emergenza rifiuti in Campania. Nel corso dell’ultima udienza l’avvocato Massimo Krogh, che insieme con il collega Giuseppe Fusco assiste il presidente della Regione Campania, Antonio Bassolino, ha eccepito la genericità dell’imputazione e quindi la nullità del decreto di citazione in giudizio per i reati di truffa e interruzione di pubblico servizio. Per la truffa, Krogh ha osservato che a Bassolino è stato attribuito «il concorso fraudolento con 24/25 persone, molte da lui nemmeno conosciute, senza spiegarsi quali intese sarebbero intercorse». Insomma, ha sottolineato il penalista, si sarebbe realizzato «un inverosimile accordo collettivo fra persone che non si parlano, non si incontrano o, addirittura, non si conoscono». Quanto all’interruzione di pubblico servizio, per il difensore del governatore (che nel processo è imputato nella sua qualità di ex commissario per l’emergenza rifiuti in Campania), il reato sarebbe stato contestato «senza l’indicazione di modi, tempi e luoghi». Bassolino - ha concluso l’avvocato Krogh - per questi reati, non sarebbe satto posto nelle condizioni di difendersi. Per i difensori di Bassolino - che hanno depositato ai giudici della quinta sezione penale del Tribunale di Napoli una copiosa memoria che sviluppa gli argomenti sopra sintetizzati - si configurerebbe insomma un processo molto poco gestibile, perché il numero delle parti e la carenza delle strutture giudiziarie non consente una gestione del processo praticabile. Fin qui la posizione dei difensori del presidente della Regione Bassolino. Al termine delle indagini preliminari la Procura - attraverso i suoi due sostituti della sezione coordinata dal procuratore aggiunto Aldo De Chiara - ha chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio di 28 imputati, tra i quali bassolino e gli ex vertici della Impregilo, con le seguenti accuse: frode in pubbliche forniture, truffa, falso e abuso d’ufficio.

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