Saltato l’accordo siglato in prefettura continua lo sciopero degli operatori ecologici

Rifiuti, intervengono Esercito e Asìa

Maddaloni e San Nicola, primi effetti della diffida Bertolaso
28 novembre 2008 - Giuseppe Miretto, Lucio Bernardo
Fonte: Il Mattino Caserta

Unione dei Comuni «Calatia» allo sbando. Il consorzio intercomunale (Maddaloni e San Nicola La Strada) non riesce più a garantire l'unico servizio (rimozione, smaltimento e differenziazione dei rifiuti) che ne giustifica l'esistenza. Così, per l'«inosservanza degli obblighi posti a carico dei Comuni inerenti il servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti», l'Asìa (su incarico della Presidenza del Consiglio dei ministri) sta procedendo alla rimozione straordinaria dei rifiuti accumulati grazie allo sciopero ad oltranza degli operatori ecologici di Maddaloni e San Nicola La Strada. È una tegola sulle casse disastrate soprattutto del Comune di Maddaloni. Già moroso (verso il gestore del servizio Jacta-Jacorossii) per quasi due milioni di euro, dovrà sborsare almeno 360 mila euro per ottenere la pulizia d'emergenza delle strade cittadine. La rimozione non espletata di notte e di mattina, viene eseguita di pomeriggio dagli uomini dell'Asìa. È un rimedio, ma manca la soluzione. Infatti, arriva l'ennesimo schiaffo dai sindacati: salta l'accordo in extremis per scongiurare la paralisi ad oltranza. «È irricevibile - denuncia Franco D'Angelo (Uil) - l'ennesima proposta fatta dall'azienda e dal Comune di Maddaloni. Non è stato compreso che la coraggiosa lotta in corso è per il riconoscimento della dignità, troppo a lungo calpestata, dei lavoratori». Rispedita quindi al mittente la proposta di versare il 70 per cento degli stipendi arretrati e un pari importo per le tredicesime. La piattaforma delle rivendicazioni fa tremare i polsi: mancata tutela della sicurezza sul lavoro; mancanza di dispositivi di protezione individuali; assenza di servizi igienici sui luoghi di lavoro. E a San Nicola la Strada i militari dell'Esercito hanno rimosso ieri mattina le ultime venti tonnellate di immondizia lungo il viale Carlo III, ponendo così fine (o quasi) all'emergenza rifiuti. «So dell'accordo concluso con i lavoratori - dice il sindaco Angelo Pascariello - che fra di loro ci sono solo sette dissidenti su cento. Che dire, spero che tornino al lavoro, visto che l'accordo è ufficiale tra le parti, la società Jacta, l'Unione dei Comuni e i rappresentanti della Prefettura. Noi siamo comunque cautelati, problemi non avremo più». A prescindere dagli sviluppi dello sciopero, la situazione sannicolese non dovrebbe destare preoccupazioni, l'amministrazione comunale guidata da Pascariello si è cautelata con un'ordinanza, con la quale ha incaricato la ditta Motta di rimuovere i rifiuti dalle strade. Ed infatti laddove sono presenti ancora i cassonetti per la raccolta differenziata - puntualmente disattesa dai cittadini - sono comparsi dei grandi cassoni scarrabili per la raccolta dei rifiuti, ormai non più separabili. Per i virtuosi che vogliono e riescono a continuare con la raccolta differenziata, sono sempre aperte le isole ecologiche presso i campi sportivi e al cimitero, anche se, alla luce dell'emergenza creatasi, viene recuperato solo l'umido, visto che la mancata raccolta ha provocato una gran confusione con l'ammassarsi di rifiuti in maniera indiscriminata.

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