Raccolta differenziata la gestione ai privati
Passa la gestione della raccolta differenziata con gara per affidamento a un soggetto privato. In un Consiglio comunale ridotto a un mero esercizio formale con esponenti della maggioranza e dell'opposizione ad interpretare la parte precedentemente assegnata, è stata adottata la decisione che la maggioranza aveva già deciso immediatamente dopo il varo del decreto del governo che attribuiva ai Comuni superiori ai quindicimila abitanti la potestà in materia. Ad illustrare la proposta in consiglio comunale l'assessore azzurro all'igiene urbana Luciano Luciano che ha definito la scelta «ineludibile» e «di importanza strategica». Da parte sua il sindaco Mimmo Ciaramella ha sottolineato come la procedura utilizzata «è l'unica ad essere definita ordinaria dalla normativa. Dopo questa sera bisogna costruire un percorso che credo debba essere condiviso da maggioranza ed opposizione. Non credo che la minoranza voglia mettere in difficoltà l'amministrazione sul tema dei rifiuti, chi lo farebbe danneggerebbe anche chi verrà dopo di me» e ha annunziato convocazioni settimanali plenarie per verificare il lavori dei dirigenti sul tema ed apportare eventuali modifiche. Le risposte politiche più articolate al sindaco sono venute (assente Mimmo Rosato de «La Sinistra») dai consiglieri del Pd Francesco Gatto e del Partito Socialista Amedeo Cecere che hanno contestato la scelta. In particolare, Cecere ha accusato Ciaramella di non aver voluto confrontarsi con le realtà cittadine sul tema. Interventi sull'argomento praticamente da tutti i presenti, I più significativo da Giuseppe Stabile del Pda, Gianmario Mariniello e Michele Galluccio di An, Mario Tozzi di Fi.In precedenza, il consigliere delegato alle periferie Adolfo Giglio aveva annunziato la propria adesione al movimento civico Diritti e Libertà (in orbita Fi) dopo essere stato eletto nel Pda (in orbita Pd) ed essere passato al Nuovo Psi. Un distinguo anche dall'alleanzino Mariniello che ha dichiarato di votare per l futuro secondo coscienza e appartenenza all'area politica, ma non per ordine di coalizione.