Addio Recam, nasce Astir pronto il piano per le bonifiche

La società della Regione cambia nome e sede
27 novembre 2008
Fonte: Il Mattino

Si chiamerà Astir la società nata dalle ceneri della Recam, l’azienda di proprietà della Regione che avrebbe dovuto provvedere alle bonifiche dell’inquinatissima Campania e che è finita più volte al centro delle polemiche. Dopo l’incendio, probabilemnte doloso, della sede del centro direzionale nello scorso mese di ottobre, sulla società aveva deciso di vedere chiaro anche la magistratura. Ora, però, la Recam cambia volto e oggi sarà reso pubblico il piano industriale della società che da qualche mese è interamente di proprietà della Regione: palazzo Santa Lucia ha rilevato la quota che precedentemente apparteneneva a Sviluppo Italia. Completamente rinnovato il consiglio di amministrazione: il presidente Michele Raccuglia è stato sostituito da Dino Santoro, irpino, dirigente di grandi gruppi tra cui Italsider e Montedison. Del consiglio di amministrazione, poi, fanno parte Fortunato Gallico, mantovano, per anni dirigente di aziende multinazionali ed esperto di ambiente, autore nel 2002 del piano di raccolta porta a porta a Napoli per conto del Conai; e Domenico Semplice, il bassoliniano ex sindaco di Caivano, bocciato alle elezioni regionali e diventato dirigente dell’unità di valutazione degli investimenti presso le Fs. Nuova anche la sede: dopo l’incendio al centro direzionale l’azienda è stata trasferita in altri locali di proprietà della Regione al parco Comola Ricci. Ieri sera il consiglio di amministrazione ha ricevuto le rappresentanze sindacali, un lungo incontro nel quale i rappresentanti dei lavoratori hanno ribadito la necessità di garantire le condizioni di lavoro. «Abbiamo chiesto il pagamento del ticket arretrato - dice Vincenzo Sarnataro dei Cobas - la garanzia del pagamento degli stipendi e il riscaldamento dei locali di lavoro. Il passaggio d’impresa non deve ledere i diritti dei dipendenti, come sta tuttora accadendo». Emergono, intanto, le prime indiscrezioni sul futuro dell’azienda. A quanto pare la ex Recam assorbirà la Arpac Multiservizi (ex Pam) formando un’unica società che si candida a gestire il mezzo miliardo di euro che sta per arrivare in Campania per le bonifiche. E non basta: si parla anche di un socio privato che dovrebbe fornire il know-how. Si formerebbe, in questo caso, una nuova società mista. L’idea potrebbe essere quella di imitare il piano Alitalia con una sorta di bad company destinata a gestire probabilmente una serie di scivoli, casse integrazioni di lunga durata e prepensionamenti che inevitabilmente graverebbero sulle casse dello Stato. Si parla anche di corsi di formazione, ma i sindacati sono già sul piede di guerra: «Se questo significa cassa integrazione ordinaria daremo battaglia», ribadiscono i Cobas.

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