Il primo cittadino: vicenda inquietante e incredibile Chiesti accertamenti anche di Asl e Arpac

«Basta allarmi sull’acqua, ora la verità»

Casal di Principe, il sindaco Cristiano: il prefetto convochi l’Us Navy, se c’è rischio inquinamento si intervenga
27 novembre 2008 - Tina Cioffo
Fonte: Il Mattino Caserta

Un tavolo tecnico in Prefettura per verificare l’attendibilità dell’allarme acqua inquinata a Casal di Principe. La richiesta è del sindaco Cipriano Cristiano. Dopo aver giudicato «quanto meno scorretto il comportamento della Marina militare statunitense a Napoli che ha parlato di sostanze inquinanti presenti nell’acqua che esce dai rubinetti casalesi» al punto di far trasferire il personale americano negli alloggi della base Us Navy a Gricignano, ha deciso di vederci chiaro fino in fondo. «L’allarme creato è di proporzioni inaccettabili - dice il primo cittadino che ieri mattina si è trovato a dover rassicurare centinaia di residenti recatisi in municipio per chiedere informazioni - se è vero che l’acqua a Casal di Principe non è buona. Mi sono trovato a dover tranquillizzare - spiega Cristiano - mamme con bambini piccoli, anziani, papà e giovani donne, commercianti, tutti ugualmente spaventati da una faccenda che comincia ad avere dell’incredibile». Le analisi condotte dal «Navy and Marine Corps Public Health Center» della Virgina, avrebbero individuato nel casalese altissimi livelli di «componenti organiche volatili, bioprodotti presumibilmente derivanti da solventi industriali». «Dati sommari che ci siamo trovati a leggere sui quotidiani - afferma il sindaco - ma quel che chiediamo ora è avere la scheda chimica di quanto è stato rilevato». Una richiesta che per la verità Cristiano ha già fatto. «E per tutta risposta - racconta - ho ottenuto solo silenzio come se a noi casalesi non fosse dato il diritto di saperne di più o come se l’acqua, qualora fosse davvero inquinata, per i cittadini di Casal di Principe non sarebbe pericolosa. Ebbene - continua il primo cittadino - un atteggiamento del genere mi risulta incomprensibile, ma più di tutto quel che mi preoccupa è l’incolumità dei miei compaesani». Al tavolo, che il prefetto di Caserta Ezio Monaco ha già assicurato di convocare entro brevissimo tempo, sono stati invitati a sedere l’Arpac, l’Asl, la questura e tutti gli organi competenti per settore insieme al comandante del della Marina militare americana in Campania. «Visto che in altra maniera non ho ottenuto risposta - dice il sindaco - credo che all’invito in prefettura non ci si potrà rifiutare e non si potrà non rendere conto di quanto detto sull’acqua erogata nel nostro territorio». Ma la questione è destinata a crescere. Sul piatto oltre alla salute ci sarebbe l’economia dell’intera comunità locale: senza le case fittate agli americani per una somma che si aggira in media sui duemila euro mensili, a perdere sarebbero in parecchi. A Casal di Principe c’è addirittura chi, individuato il business, ha lasciato la propria abitazione in locazione ed è ritornato nella casa paterna. Ad organizzarsi attraverso la sottoscrizione di un documento che chiede l’intervento del governo sarebbero anche i sindaci di altri Comuni. La sospensione degli affitti riguarda anche la limitrofa Villa Literno insieme alla cittadina casertana di Marcianise e quella napoletana di Arzano. Nei quattro comuni campani erano già stati sottoscritti 34 compromessi di locazione.

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