De Gennaro: "ho avuto dati falsi. Le vecchie discariche non verranno più usate"

16 febbraio 2008 - Conchita Sannino
Fonte: La Repubblica Napoli

In un mese è triplicato il numero di tonnellate smaltite, in media, ogni 24 ore in regione: da 2800 a 7100. Resta lo scoglio: le quasi 250 mila tonnellate di arretrato su cui incidere di più. Ma «entro due mesi» aprirà la prima delle «nuove discariche»: Savignano Irpino. Azzerata invece la possibilità di riutilizzare anche in minima parte le vecchie discariche, da Villaricca ad Ariano Irpino fino a Lo Uttaro. Motivo? Il supercommissario Gianni De Gennaro, conversando con Repubblica, lo dice senza mezzi termini: «Le carte mi dicevano che avremmo potuto riaprire alcuni impianti perché c´erano le condizioni per sversare in sicurezza e in tempi brevi. Purtroppo così non era. E ho scritto a chi di dovere: "Le cose non vanno bene"». Un tasto dolentissimo. Ecco un altro capitolo sul buco nero delle mancate bonifiche.
Un mese e una settimana dopo il suo arrivo in città, con il trend di rifiuti smaltiti in netto aumento, con gli impianti di Cdr più o meno tutti riaperti, con i treni e perfino le navi che prenderanno il largo sempre più verso la Germania, Gianni De Gennaro guarda i dati, ragiona sulla prospettiva e ammette: «Non c´è ancora il superamento della crisi. Ma la stiamo gestendo, e le variabili le abbiamo avute tutte: fino alla caduta del governo». L´ex capo della polizia saluta i commissari europei (con i quali va in scena un confronto molto franco, a tratti aspro), fa un punto della situazione e traccia i prossimi obiettivi. Riconoscendo, tuttavia, la vera battuta d´arresto. «Le vecchie discariche che volevo riaprire. Ho capito una cosa. Guai ad avvicinarsi».
In che senso, prefetto De Gennaro? «Nel senso che le carte esaminate dai nostri esperti ci dicevano una cosa, ma quella che abbiamo trovato è un´altra situazione. È stato così a Treponti per Montesarchio, è andata così ad Ariano Irpino per Difesa Grande: due casi in cui rischiavamo anche problemi di staticità. Per altri motivi siamo andati via anche da Villaricca, e la stessa marcia indietro abbiamo dovuta farla anche su Lo Uttaro nel casertano, appena poche ore fa, sulla base degli accertamenti e dei carotaggi a quaranta metri di profondità eseguiti dai nostri tecnici. Lì a Lo Uttaro, in particolare, c´è davvero una situazione sorprendente».
Un atto d´accusa contro le mancate bonifiche, la sottolineatura di una discrasia che ha rallentato la gestione della crisi? De Gennaro alza letteralmente le braccia e si astiene da qualunque polemica: «Non è davvero compito mio pronunciarmi in questo senso. Ho una crisi da gestire, e mi basta. Ma era mio dovere segnalare questa cosa e infatti così ho fatto. Ho scritto a tutti i miei referenti, precisando: "Guardate che su questo versante le cose non vanno bene". Quindi, fine dell´ipotesi di riaprire vecchie discariche». E chissà se è un caso che appena 3 giorni fa, da Roma, il premier uscente Prodi abbia nominato un nuovo commissario alle bonifiche, Massimo Menegozzo, subentrato «con poteri ordinari», ovvero senza ulteriori fondi, al governatore Antonio Bassolino, e ai suoi subcommissari Vanoli e Cesarano.
Nel tardo pomeriggio, al secondo piano di Palazzo Salerno, De Gennaro fa il punto, cifre alla mano: «Le tonnellate di rifiuti che riusciamo a raccogliere in Campania sono passate da una media di 2.800 a una media di quasi 7.100 ogni 24 ore, La produzione giornaliera, 7.200 tonnellate al giorno, è quindi quasi interamente smaltita». Problemi anche sui siti di Napoli: sotto il suolo di Manifattura Tabacchi sarebbero state trovate falde d´acqua e catrame. Intanto si apprende che De Gennaro ha formalizzato una richiesta alle 2 maggiori associazioni tedesche per inviare in Germania 200mila tonnellate di rifiuti da bruciare, al 100 per cento, in inceneritori. L´idea è di trasferirli via mare, la risposta si avrà nelle prossime ore.
Aggiunge l´ex capo della polizia: «A guardare il trend di crescita del volume di rifiuti rimossi in un mese, non mi deprimo, ma neanche mi esalto. Anzi, è vero che non siamo riusciti ad incidere come volevamo sull´arretrato. Ci è mancato quel colpo d´ala che poteva consentirci di superare la crisi. Conto di abbattere l´arretrato battendo tre strade: le trasferte più massicce verso l´estero, il trasporto in altre discariche italiane e soprattutto l´attivazione delle discariche definitive previste dalla legge. Ovvero: Savignano Irpino nell´avellinese, Sant´Arcangelo Trimonti nel beneventano, e Terzigno, nel napoletano». Per la prima sono già stati attivati già gli espropri ed esiste già il progetto esecutivo, «entro un paio di mesi contiamo di renderla attiva»; per la discarica di Sant´Arcangelo martedì partiranno i primi incontri operativi con il presidente della Provincia di Benevento. Mentre sulla terza, Terzigno, De Gennaro assicura: «Andremo avanti, anche se ovviamente terremo conto di tutte le cautele che si devono ad un´area inserita in un Parco».
Proprio su quest´ultimo fronte si consuma lo strappo con la commissione europea, coordinata dalla dirigente Pia Bucelli. «Siete sicuri di volere andare nel Parco del Vesuvio? Perché questo le norme europee non lo contemplano», incalza la responsabile della direzione ambiente dell´esecutivo Ue, Pia Bucella. De Gennaro la affronta: «Ho fatto il capo della polizia e sono stato per anni il responsabile della sicurezza di 60 milioni di italiani. Conosco la legge e so rispettarla. Ma si dà il caso che ci sia una legge dello Stato a dirmi che le discariche definitive da aprire sono Savignano, Sant´Arcangelo e Terzigno. Ciò detto, verificheremo quale rifiuto o quale tipo di frazione organica mandare a Terzigno, area in cui ormai so che esistono anche 44 tipi di lepidotteri e di formiche». Intanto ha un altro obiettivo sul lungo raggio: «Intendo lasciare gli impianti di Cdr svuotati: poi toccherà a ciascuna Provincia decidere del revamping e successsiva utilizzazione».
Il resto sono rapide e sdrammatizzanti battute. «La proroga al mio mandato? Non scherziamo: Napoli è bellissima, ci voglio tornare da turista». O sul suo soggiorno a 4 stelle, hotel Vesuvio: «Una giornata di permanenza pagata al commissario straordinario costa meno che spedire una tonnellata di rifiuti in Germania». Proprio il cameriere dell´albergo, consapevole della fede giallorossa di De Gennaro, gli ha strappato la promessa di restare al lavoro anche domenica 9 marzo. «Eh sì, c´è Napoli-Roma, mi toccherà anche quella».

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