Ennesima schermaglia e stop al dibattimento Il collegio giudicante si riserva la decisione

Processo Bassolino, ora c’è il rischio nullità

Nuovo colpo di scena, sollevata eccezione nei confronti dell’avvocato dello Stato: ha difeso uno degli imputati
20 novembre 2008 - Giuseppe Crimaldi
Fonte: Il Mattino

Le tappe L’eccezione è di quelle che potrebbero pesare in maniera determinante sugli esiti del dibattimento, nel processo sull’emergenza rifiuti in Campania che vede imputate 28 persone, tra le quali il presidente della Regione Campania, Antonio Bassolino e gli ex vertici della Impregilo. Udienza di ieri, aula bunker del carcere di Poggioreale: è qui che si consuma il colpo di scena nella giornata dedicata alle eccezioni preliminari presentate dai difensori degli imputati. Interviene l’avvocato Claudio Botti, che assiste Giuseppe Sorace, ex responsabile del termovalorizzatore di Acerra. In meno di cinque minuti il penalista espone il ragionamento che pone un’incognita per il futuro sviluppo del processo più atteso dell’anno. La sua è un’eccezione di nullità che punta i riflettori sulla figura dell’avvocato dello Stato, Federico Vigoriti, che si è costituito parte civile nel processo per conto della Protezione civile (e dunque della Presidenza del Consiglio dei ministri), del ministero dell’Ambiente e del Commissariato di governo. Botti chiede ai giudici della quinta sezione del Tribunale di Napoli (presieduta da Giovanni Fragola Rabuano) che venga dichiarata la nullità della costituzione di parte civile dell’avvocato dello Stato. Lo fa sulla base di un’argomentazione forte: sia nella fase delle indagini preliminari che in quella successiva alla richiesta di rinvio a giudizio - sostiene il penalista - lo stesso Vigoriti è stato difensore di Sorace e dell’altro ex responsabile del Commissariato, Claudio De Biasio. Dal momento che l’avvocato dello Stato si è ora costituito parte civile contro tutti gli imputati, compresi i suoi ex assistiti - spiega Botti - si potrebbe determinare in astratto la situazione che Vigoriti possa utilizzare nei loro confronti eventuali notizie riservate acquisite in virtù del precedente rapporto fiduciario con i propri clienti. A quali conseguenze potrebbe portare questa eccezione - se venisse accolta dalla Corte - è presto detto. La nullità si potrebbe estendere anche alla udienza preliminare che si è svolta nei mesi scorsi e si è conclusa con il rinvio a giudizio degli attuali imputati. Anche se l’ipotesi alternativa potrebbe riguardare tale nullità esclusivamente per le posizioni di De Biasio e Sorace. Si vedrà. Tutto è rinviato: il Tribunale si è infatti riservato la decisione su questa e altre questioni sollevate ieri (agli atti sono state depositate, tra le altre, quelle degli avvocati Luigi Tuccillo e Riccardo Polidoro) e dovrebbe sciogliere la riserva entro l’udienza di mercoledì prossimo, sulla quale peraltro grava la minaccia di uno sciopero già proclamato dalla Camera penale di Napoli. Nel corso dell’udienza si sono registrate scintille proprio tra l’avvocato dello Stato e Claudio Botti. «Non mi interrompa - ha esclamato Botti a Vigoriti, che cercava di prendere la parola proprio mentre il difensore di Sorace esponeva le ragioni della eccezione preliminare. E, subito dopo, prendeva la parola l’avvocato Pino Vitiello, che nel processo rappresenta la parte civile per conto della Regione Campania. Vitiello, che è anche consigliere dell’Ordine degli Avvocati di Napoli, ha chiesto al presidente Rabuano la trasmissione degli atti del verbale di udienza allo stesso Consiglio dell’Ordine che è presieduto da Francesco Caia, per la opportuna valutazione della sussistenza di eventuali profili disciplinari a carico dell’avvocato Vigoriti. «Quella presentata dall’avvocato Botti - spiega - è un’eccezione infondata: ho preso parte a un solo interrogatorio e nella fase delle indagini preliminari. Poi la mia nomina è stata revocata. La costituzione di parte civile non è stata presentata da me, ma dall’Avvocatura dello Stato, i cui componenti sono fungibili. E all’avvocato Vitiello ricordo che gli avvocati dello Stato sono iscritti in appositi ruoli e sottoposti a organi disciplinari diversi da quello forense».

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