Commissione Agricoltura della Camera nel Casertano Russo: nonostante la crisi il prodotto resta appetibile

Mozzarella, stretta sui sistemi di controllo

Sicurezza e tracciabilità, pronti i correttivi al disciplinare
20 novembre 2008 - Lorenzo Calò
Fonte: Il Mattino Caserta

Servono maggiori controlli sulla qualità e sulla tracciabilità del prodotto perché, nonostante la crisi, la mozzarella di bufala campana dop mantiene un forte appeal sul mercato e rappresenta, potenzialmente, un comparto in espansione. Almeno tre fattori di criticità grave e una prospettiva sostanzialmente ottimistica per il settore bufalino costituiscono la sintesi della missione in Campania compiuta ieri da una delegazione della commissione Agricoltura della Camera dei deputati che ha fatto tappa a Capaccio (Salerno), Pontelatone e Pastorano (Caserta) dove ha incontrato Coldiretti, Confagricoltura e altri rappresentanti di categoria. «Solleciteremo al governo interventi a garanzia della sicurezza e della qualità del prodotto - ha detto il presidente dell’organismo parlamentare Paolo Russo - per tutelare la mozzarella di bufala, vanto della Campania e dell’Italia intera, e l’interesse dei consumatori». Della delegazione hanno fatto parte Antonio Cuomo, Marcello Di Caterina, Fabio Rainieri, Giovanna Negro e Sabrina De Camillis. L’incontro di ieri segue una serie di audizioni svolte dalla commissione a Roma con tutti i soggetti della filiera bufalina per fare il punto sulla duplice emergenza (brucellosi-diossina) che nel 2008 ha di fatto messo in ginocchio uno dei comparti economici più importanti della regione, fra i primi in provincia di Caserta. Solo qualche cifra: 700 quintali di mozzarella di bufala prodotti al giorno (in ambito dop) nel 2007 di cui 400 destinati al mercato campano con un volume di produzione, riferito allo scorso anno, di 30 mila tonnellate (di prodotto dop) e 13 mila (di prodotto non dop). Ebbene, nel 2008 (le stime sono ancora approssimative) si parla di un crollo di almeno il 35 per cento. Ma sul tappeto restano almeno tre nodi da sciogliere: il problema del prezzo del latte (pagato anche meno di 0,80 euro al chilo) con conseguente surplus di offerta a fronte di una riduzione della produzione e dei consumi; il controllo del prezzo nella grande distribuzione a vantaggio di produzioni non dop (mozzarella di bufala venduta a Milano a 6,50 euro mentre quella dop non costa meno di 10 euro); indennizzi da versare agli allevatori che hanno subito abbattimenti (26 mila in tutto) di capi infetti: 1600-1700 euro per ogni animale ma i 44 milioni di euro stanziati dal governo (oltre ai 20 milioni messi a disposizione dalla Regione Campania) sono al momento bloccati dall’Ue che deve pronunciarsi sulla procedibilità dell’operazione non inquadrabile (perché le normative comunitarie non lo consentono) come «aiuto di Stato». Atteso per oggi il verdetto delle autorità di Bruxelles. «Ma se necessario si deve intervenire, in maniera più restrittiva anche sul disciplinare», ragiona Russo. Questo per favorire i controlli e vincolare le aziende dop a produrre soltanto mozzarella con i parametri dop e non (come avviene ora) lasciate libere di modificare le linee di produzione. «Dopo l’approvazione all’unanimità di un mio odg - osserva Stefano Graziano, deputato Pd - insieme alla commissione Agricoltura lavoreremo alla redazione di un documento da sottoporre al governo per il rilancio di un settore in agonia: sono a rischio 700 piccole-medie aziende e molti imprenditori stanno lamentando forti difficoltà nell’accesso al credito per far fronte ai mutui agrari». Una preoccupazione condivisa anche da Vito Amendolara e Tommaso De Simone (Coldiretti) e Tommaso Picone (Confagricoltura).

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