Contestata la circolare sulla raccolta negli istituti Con le mense ogni settimana migliaia di vassoi da riciclare

Differenziata in classe, la rivolta dei prof

Elementari e materne, flop nel riciclo. Gli insegnanti: educhiamo i bambini, non siamo operatori ecologici
17 novembre 2008 - Gerardo Ausiello
Fonte: Il Mattino

Dove vengono portati i rifiuti Scuole elementari e materne in rivolta contro il sistema di raccolta differenziata proposto dal Comune di Napoli per i plessi che effettuano la refezione. Il progetto dell’Amministrazione e dell’Asìa prevede che «la separazione e il conferimento dei rifiuti negli appositi contenitori biodegradabili vengano effettuati direttamente dagli alunni» che, alle materne, hanno appena tre anni. «Gli operatori dell’istruzione - informa ancora una circolare del direttore dell’Ufficio scolastico regionale Alberto Bottino - sono chiamati tutti a concorrere alla realizzazione dell’azione progettuale insieme con i genitori provvedendo a depositare l’immondizia. Diverso trattamento sarà riservato all’organico prodotto durante i pasti, che verrà immediatamente allontanato al termine della pausa pranzo». Un meccanismo che, secondo presidi e professori, «non può assolutamente funzionare». «Gli alunni vanno giustamente educati e coinvolti, tuttavia è assurdo anche solo pensare che i bambini di tre anni possano selezionare l’umido, pulire le vaschette e depositare il materiale nelle apposite pattumiere - tuonano Ida Francioni, dirigente della Vanvitelli, e Fernanda Brevetti, presidente dell’Asac, l’Associazione delle scuole autonome della Campania - Occorrono appositi operatori, come avviene in ogni altra città d’Italia». L’altra obiezione riguarda le modalità di conferimento della spazzatura da riciclare: «Non è prevista alcuna deroga agli orari stabiliti per famiglie e condomini - chiariscono - Ciò significa che i docenti dovrebbero attendere la sera per depositare i sacchetti. È improponibile». Rincarano la dose Vincenzo Spina e Barbara Pianta Lopis, rispettivamente preside e presidente del consiglio di circolo dell’istituto comprensivo Maiuri, e la presidente del consiglio di circolo della Vanvitelli Maria Rita Izzi: «Per questo servizio si utilizzino Lsu e operatori del consorzio di Bacino, a cui per anni non è mai stata affidata una reale mansione». Ma i ribelli non vogliono assolutamente essere identificati come «il partito del no. Siamo pronti a collaborare - dicono - a condizioni diverse». Quali? Ecco le controproposte: «Responsabilizzazione delle ditte erogatrici nelle operazioni di rimozione dei rifiuti; eliminazione di sottovassoi, posate e bicchieri di plastica, facilmente sostituibili con un corredo personale non monouso, fornito dalle famiglie stesse che si potrebbero in tal caso anche avvantaggiare di un considerevole risparmio sulle rette mensili a loro carico». E ancora «la previsione di erogazione dei pasti mediante confezioni multiporzione, che limiterebbero enormemente il volume dei rifiuti prodotti. Soluzioni di buon senso - dichiarano - già praticate con successo in altri comuni della Campania». Un braccio di ferro che ha già prodotto una serie di fumate nere in altrettante conferenze dei servizi e che, di fatto, va ad aggravare il già difficile rapporto tra enti locali e istituzioni scolastiche messo a dura prova dai problemi di manutenzione dei plessi, dai ritardi nella fornitura delle cedole librarie, dall’omessa erogazione dei contributi per il pagamento dovuti dal 2006 ai bidelli impegnati nella refezione e dall’accensione di debiti con molte scuole cittadine.

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