fatti contestati riguardano i siti di Ariano e Pustarza Aggrediti e sequestrati alcuni dirigenti della Digos

Proteste anti-discarica, 17 indagati

Coinvolti i sindaci Gambacorta e Ciasullo, gli ambientalisti La Manna e La Vita

6 novembre 2008 - Vincenzo Grasso

Ariano Irpino. Diciassette persone, tra cui sindaci ed esponenti delle associazioni ambientalistiche, sono i destinatari - da parte della Procura della Repubblica di Napoli - dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari per i fatti di Pustarza del 16 febbraio scorso e di tutte le vicende successive che vennero alla ribalta della cronaca per l’occupazione dello scalo ferroviario di Savignano Irpino, le proteste davanti alle discaricche di Pustarza e Difesa Grande, il blocco stradale di località Cardito il 2 aprile scorso, il sequestro e l'aggressione ad alcuni dirigenti della Digos di Avellino e le proteste nell'aula del Consiglio Provinciale di Avellino. Allo stesso filone d’indagine sono stati aggiunti i fatti del 4 maggio del 2004 che videro come protagonisti alcuni ambientalisti, tra cui Giovanni Maraia, che tentarono di bloccare i camion carichi di percolato provenienti da Difesa Grande al Bivio di Villanova del Battista. Pesanti i capi di imputazione: si va dalla resistenza a pubblico ufficiale all’interruzione di servizio pubblico, dal danneggiamento di strutture ed infrastrutture al sequestro di persone, dalle minacce alla violenza privata. Nel mirino del Procuratore di Napoli, Giandomenico Lepore e dei Sostituti, Giovanni Galasso e Barbara Affinita, sono finiti il sindaco di Montaguto, Giuseppe Andreano, il sindaco di Savignano Irpino, Oreste Ciasullo, il sindaco di Ariano Irpino, Domenico Gambacorta, l'ex sindaco di Greci , Donatella Martino, gli ambientalisti Anselmo La Manna e Giovanni La Vita; quindi Giovanni Capone di Savignano Irpino, Chiuchiolo Antonio di Ariano Irpino, Filippo Capone di Savignano Irpino, Pasquale del Vecchio di Ariano Irpino, Carmine Cappelluzzo di Ariano Irpino, Maieillo Giovanni di Ariano Irpino, Menicozzi Massimo di Ariano Irpino, Miano Carmela di Savignano Irpino, Leonardo Vecchiolla di Ariano Irpino, Giovanni Maraia e Generoso Maraia di Ariano Irpino. Gli episodi più gravi sono indubbiamente quelli del 2 aprile scorso. Secondo le indagini condotte dalla Digos quella mattina non solo vi fu il blocco stradale di località Cardito, che comportò gravi disagi agli automobilisti e alla città, spaccata praticamente in due, ma anche il verificarsi di altri due gravi episodi: il tentativo di sequestro del dirigente della Digos Francesco Cutolo e le minacce all'assistente della Polizia Scientifica di Avellino Cioffi. I sindaci di Ariano, Savignano, Greci e Montaguto appaiono nell'indagine per responsabilità connesse al blocco ferroviario di Savignano Scalo del 16 febbraio scorso. Secondo la relazione della Digos i primi cittadini, assieme ad altri dimostranti, avrebbero realizzato il blocco ferroviario, impedendo la libera circolazione e cagionando per diverse ore l'interruzione del servizio del trasporto ferroviario, servizio di pubblica necessità. Adesso gli avvisati hanno venti giorni di tempo per depositare memorie scritte, deporre e far allegare agli atti prove a discolpa.

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