Il sottosegretario rivela: durante la crisi del 2007 molti ostacoli anche a Roma «Pecoraro? Esempio negativo»

«Con il governo Prodi mi fu negato l’esercito»

Bertolaso: da commissario sottovalutai il peso della politica
31 ottobre 2008 - Paolo Maniero
Fonte: Il Mattino

Sottovalutò la politica e sopravvalutò se stesso. Guido Bertolaso ripercorre la sua esperienza di commissario ai rifiuti (conclusasi nel 2007 con le dimissioni per le ripetute incomprensioni con l’allora ministro Pecoraro Scanio) e lo fa anche in senso autocritico. Ma proprio quell’esperienza, osserva, gli è stata utile quando da sottosegretario del governo Berlusconi, a maggio 2008, è tornato a occuparsi dell’emergenza. «Non avevo fatto i conti con la politica e forse avevo contato troppo sulla mia capacità. Nella prima esperienza forse ho peccato di presunzione», ammette Guido Bertolaso, intervistato al «Faccia a Faccia» di Radio 3. Bertolaso rivela un retroscena: il rifiuto che gli fu opposto alla richiesta di utilizzare l’esercito. «Durante il governo Prodi - racconta il sottosegretario - mi rivolsi al capo di Stato maggiore della Difesa, l’allora ammiraglio Giampaolo Di Paola, mio amico e personaggio di grandissima levatura. Era il momento più difficile, con le note vicende di Serre e la discarica di Villaricca che stava chiudendo. Gli chiesi se potevo avvalermi dell’esercito per rimuovere la spazzatura e predisporre il sito a Valle della Masseria. Giampaolo mi rispose: ”Guido, i soldati non possono fare gli spazzini”». Come è andata a finire è storia di oggi. «I soldati hanno fatto gli spazzini. Credo che nessun italiano si sia vergognato». E Pecoraro? Sul ruolo che ebbe il ministro dell’Ambiente il sottosegretario è netto. «Ci mise molto di suo - dice -. Il suo esempio non positivo consentì ad altri di rimanere alla finestra a guardare. Pecoraro Scanio era espressione del territorio dove si stava intervenendo e doveva essere la persona più interessata a risolvere il problema. Se un ministro invece non agevola il commissario, tutte le altre amministrazioni tirano le somme e si rendono conto che quel povero commissario forse deve essere mandato a casa invece di essere aiutato». Ma ora è il momento di guardare avanti. L’emergenza è in via di risoluzione e a gennaio partirà la prima linea del termovalorizzatore di Acerra. «Le emissioni delle polveri - garantisce Bertolaso - sono le più basse tra tutti gli impianti europei. E non lo dico a cuor leggero: chi gestirà il termovalorizzatore è la più apprezzata società che gestisce questo genere di impianti a Brescia. Inoltre, nel centro di Acerra installeremo uno strumento che consentirà ai cittadini di conoscere in quel momento che tipi di emissioni ci sono nell’aria e sarà pronto già da gennaio prossimo». Ma quest’impegno di Bertolaso potrebbe sfociare in una candidatura alla presidenza della Regione nel 2010? La risposta del sottosegretario non lascia spazio ai dubbi. «Io sono un medico, un tecnico, un funzionario dello Stato e sono orgogliosissimo del lavoro che faccio. Ho ricevuto - dice - in passato diverse offerte in altre regioni ma non ritengo di dover svolgere quel tipo di ruolo. Spero che una volta conclusa l’emergenza rifiuti, e dopo il G8, avrò modo di tornare alla mia iniziale professione». E sul ruolo che Napoli potrà avere per il G8, Bertolaso conferma l’impegno del governo. «Credo che il presidente del Consiglio voglia organizzare più tappe a Napoli. Il G8 - dice - tocca anche temi importanti come l’ambiente, la sicurezza, l’economia. Vedo Palazzo Reale come la sede migliore per questo genere di avvenimenti».

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