La giunta stringe i tempi dopo le notifiche della Corte dei Conti Esclusi ex detenuti e corsisti

Bacino 5, ultima offerta del Comune

Mola: «Entro gennaio 2009 l’Asìa assorbirà i 367 lavoratori». Ma è scontro sugli esuberi
29 ottobre 2008 - Daniela De Crescenzo
Fonte: Il Mattino

Le Cifre «Il Comune di Napoli è pronto ad assorbire i lavoratori del Bacino 5. Ma tutti, sottosegretariato, Regione e Province, devono affrontare con coraggio il tema degli esuberi e del turn over del settore ambientale. Ci sono risorse disponibili? Bene, ma non si possono scaricare sui Comuni tensioni ingestibili». Dopo le citazioni della Corte dei conti nei confronti dei sindaci e degli assessori che non hanno utilizzato i lavoratori del Bacino 5, scende in campo anche l’assessore all’Igiene Urbana, Gennaro Mola, come aveva già fatto nei giorni scorsi il sindaco Iervolino. E lo fa chiedendo con forza chiarezza a tutti i protagonisti di questa lunga e intricata vicenda: «Possiamo avere anche tutti i giorni sotto palazzo San Giacomo le proteste dei disoccupati, ma così nessuno si salverà», dice. E poi parte la critica e l’autocritica. Feroci entrambe: «Nel passato dalla sinistra alla destra, passando per il centro, tutti e in tutto il Mezzogiorno hanno dato risposte sbagliate al problema serio della disoccupazione. La risposta è stata quella dell’impiego più o meno precario nel settore pubblico: oggi quelle strade non sono più percorribili e allora bisogna decidere cosa fare e bisogna farlo rapidamente». Il Comune dal canto suo ha le idee chiare, sostiene Mola: i lavoratori del Bacino 5 devono essere assunti dall’Asìa. Ma a condizioni precise che, spiega: «Non possono essere dettate dai lavoratori ma devono essere espresse dalle esigenze organizzative dell’azienda». Il commissario ad acta del consorzio, Roberto Tittarelli, nei giorni scorsi aveva chiesto prese di posizione chiare da parte del Comune. E ora Mola rilancia: «Proporrò alla giunta di adottare un atto che precisi definitivamente che alla data del 31 gennaio prossimo tutte le attività del bacino passeranno all’Asìa. A questo punto il commissario dovrà solo collocare in mobilità tutti quelli che rifiuteranno l’occupazione in azienda. Le condizioni devono, però, essere chiare: chi entra in Asìa non dovrà avere alcuna possibilità per rivendicazioni relative all’attività svolta in precedenza». E non basta: «Pur non perdendo nulla del maturato economico i dipendenti del Bacino devono essere reinquadrati nella stessa situazione dei lavoratori di Asìa: l’autista al terzo livello e gli operatori generici al secondo». Secondo il Comune ogni lavoratore guadagnerebbe oltre 150 euro in più al mese. Una soluzione che non metterebbe in difficoltà l’azienda partecipata che, ribadisce l’assessore: «È una delle migliori aziende pubbliche del settore: non intendiamo depauperarne il patrimonio». Resta aperto il problema dei pregiudicati che sarebbero un centinaio e per legge non possono essere assunti dagli enti pubblici. E resta il problema dei corsisti del progetto Isola, 2500, che ieri hanno rivendicato ancora una volta l’assunzione e annunciano una nuova manifestazione per domani. Ma il Comune non ci sta ad assumersi nuovi pesi e Mola ribadisce: «Mettendo insieme tutti gli operatori del settore gli esuberi si contano a migliaia. Occorre una presa di responsabilità da parte di tutti».

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