Attivo anche un numero verde Pieno di errori l’opuscolo del riciclo: le siringhe finiscono nell’elenco «ingombranti»

Sacchetti falsi, la differenziata nel caos

Depliant e buste distribuite dagli operatori del progetto «Isola». L’Asìa: no alla raccolta parallela
24 ottobre 2008 - Daniela De Crescenzo
Fonte: Il Mattino

Scarpe, orologi, borse e profumi contraffatti se ne vedono a migliaia. Ma gli opuscoli e i sacchetti della differenziata simil-Asìa non li aveva mai visti nessuno. Eppure da qualche giorno li stanno distribuendo, a Ponticelli come nella zona nord, gli operatori di vigilanza ambientale del progetto Isola. Un’iniziativa che secondo l’azienda partecipata del Comune non fa che confondere le idee ai cittadini coinvolti nell’impresa. Accanto alla fotocopia del calendario dall’Asia, alle famiglie vengono consegnate buste di colori diverso per i differenti materiali e un’opuscolo informativo zeppo di errori. Tra gli ingombranti, tanto per fare un esempio, vengono inserite le siringhe. Sul depliant un numero verde (800034497) e una buona novella: sono state realizzate le Eco Isola che raccolgono di tutto un po’. Proviamo a cercarle. L’operatrice risponde al volo. «Qui Teleservizi, lei da dove chiama? Dal centro? Spiacenti, in quella zona non abbiamo cassonetti. Ma ce ne sono molti al Vomero». E segue un elenco ricco di indicazioni stradali: via Ruoppolo, piazza Medaglie d’Oro, via Rossini, vico Acitillo, viale Raffaello. Secondo la donna del call center il Vomero è disseminato di isole ecologiche con il marchio del progetto Isola, quello che ha permesso a lei e ad altre 2700 persone di accedere a stage presso le imprese del settore ambientale. Ma, dopo aver girato il quartiere, una strada dopo l’altra, risulta evidente che dei contenitori non c’è traccia. In piazza Medaglie d’oro ci sono sì dei cassonetti, ma sono, come è ovvio, dell’Asìa. Stessa scena in via Ruppolo e in via Rossini. Al viale Raffaello le campane dovrebbero essere all’altezza del civico 40. Nessuno le ha mai viste. Nuova telefonata al numero verde e la signorina cade dalle nuvole: «Non so proprio che dire - sospira - io leggo solo il mio elenco». Ma ormai i cosiddetti operatori di vigilanza ambientale imperversano in città. Stanno svolgendo stage presso 49 imprese e sono costati alla Regione, che utilizza fondi europei, ben 30 milioni di euro. Ora, grazie alla differenziata, sperano di ottenere un posto di lavoro. Una speranza o un’illusione? «Mi fa piacere che dopo l’esperienza dei Colli Aminei che sta coinvolgendo ora anche 6000 abitanti del rione Incis di Ponticelli, ci sia tanto entusiasmo verso la raccolta differenziata - dice il manager dell’Asìa Daniele Fortini - Però queste iniziative non vanno incoraggiate perché creano confusione e generano illusioni nei cittadini e procurano un danno al buon funzionamento del servizio». A parere dell’Asìa bisogna invece insistere su programmazione, pianificazione e rigore per rendere ai cittadini un servizio efficiente e conveniente dal punto di vista economico «Non ci si può illudere circa il fatto che la raccolta differenziata anche nel porta a porta creerà una larga e diffusa nuova occupazione», sostiene Fortini. Del resto nelle differenziata devono già essere impegnati i 300 dipendenti del bacino 5. Ma l’assessore regionale alla Formazione, Corrado Gabriele, difende l’iniziativa: «Questi progetti sono un’opportunità: se qualcuno la volesse cogliere avremmo già avviato la raccolta differenziata. Bertolaso a luglio mi aveva chiesto di impegnare i corsisti in questo campo. Io ho agito in base a queste direttive, poi il Comune di Napoli ha detto che avrebbe provveduto in proprio e dunque siamo fermi». Ma bloccare i corsisti non sarà facile.

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