Danni agli impianti, un pool sulla sicurezza
Una struttura di coordinamento per la sicurezza degli impianti e di raccordo con le istituzioni per evitare che i siti interessati dal piano di smaltimento dei rifiuti diventino facile bersaglio di azioni di sabotaggio e atti vandalici. È quello che la struttura del sottosegretario all’emergenza rifiuti Guido Bertolaso e del suo vice, generale Franco Giannini, (nella foto sopra) si sta apprestando a varare dopo alcuni segnali di «disturbo» compiuti da ignoti ai danni di alcuni impianti Stir (vale a dire gli ex Cdr) e, in maniera particolare, quello di Santa Maria Capua Vetere. Il dossier comprende alcuni episodi al vaglio della struttura del sottosegretario: reti di protezione tranciate, copertoni di gomma scaricati all’interno degli impianti e, soltanto in un caso, un tentativo di danneggiamento di un mezzo. Altre volte, più banalmente, l’ingresso «non autorizzato» di cani randagi. Insomma, una serie di questioni soltanto in parte legate alla necessità di porre in sicurezza i mezzi del Consorzio unico, una decina dei quali sono da un paio di settimane custoditi all’interno dell’aeroporto militare di Grazzanise in base a un accordo fra lo stesso Bertolaso, l’Aeronautica miliare e lo Stato maggiore della Difesa. La struttura di coordinamento non avrà compiti relativi alla sicurezza «tecnica» degli impianti (ambito per il quale esiste già uno staff) ma a tutto l’insieme di azioni di controllo a scopo preventivo da mettere in campo in tandem con magistratura, prefettura, esercito e forze dell’ordine. Alla guida dell’organismo sarà designato l’ex senatore (attualmente prefetto) Franco Malvano. Le misure riguardano anche gli altri impianti del Casertano: discariche, siti di stoccaggio, aree di trasferenza. E intanto prosegue la trattativa avviata al ministero del Welfare sul nodo personale in carico agli ex consorzi territoriali poi passati nella gestione del consorzio unico. Il piano prevede al momento 175 esuberi su base regionale per i quali si sta studiando una soluzione tenendo conto che nelle società provinciali che la Regione dovrà costituire per l’affidamento della gestione del ciclo dei rifiuti - è previsto nelle linee programmatiche 2008-2013 presentate dall’assessore regionale all’ambiente Walter Ganapini - dovrebbero trovare collocazione tra le ottomila e le diecimila unità lavorative. Per le posizioni in esubero la Regione si adopererà per «la ricerca di nuove aree di business e di adeguati ammortizzatori sociali».