Distrutte le carte delle bonifiche incompiute

Le indagini: in fumo l’archivio sui fondi per i Regi Lagni Eliminate le prove dello spreco, la Digos ascolterà Gabriele
15 ottobre 2008 - Leandro Del Gaudio
Fonte: Il Mattino

Una maxibonifica, almeno a giudicare dall’importo. Un piano di recupero ambientale, di riqualificazione territoriale che sarebbe costata diverse centinaia di migliaia di euro, tanto da sollevare non poche perplessità all’interno di una piattaforma aziendale cambiata solo di recente. È uno dei documenti andato in fumo, al termine dell’incendio che ha distrutto due piani dell’edificio che ospitava gli uffici della Recam, in zona Poggioreale. Indaga la Digos del vicequestore Antonio Sbordone, in una vicenda che ha già una serie di punti fermi: in fumo sono andati gli archivi della Recam, vale a dire tutto il lavoro fatto finora dall’azienda nata con il compito di riqualificare il territorio. I piromani non sono riusciti a distruggere (o semplicemente non hanno voluto) tutto ciò che ha a che vedere con l’attività progettuale, con la nuova pianificazione del consiglio di amministrazione che si è insediato da quindici giorni. Chiara dunque l’interpretazione del raid incendiario: qualcuno ha voluto eliminare prove probabilmente compromettenti di una struttura da tempo foraggiata da finanziamenti pubblici. Qualcuno ha voluto cancellare qualcosa che non doveva finire sul tavolo degli inquirenti, dopo le ripetute denunce piovute in questi anni sulla Recam. Ad essere bruciate dalle fiamme, dunque, elenchi di ditte per il trasporto rifiuti, di aziende impegnate nel movimento terra, ma anche cantieri. Decine di cantieri in stretto contatto con la Recam, spesso rivitalizzati dall’indotto messo in moto dalla struttura che fino a qualche tempo era partecipata da regione e Italia Lavoro e che è stata interamente assorbita dallo Stato. In fiamme anche il fitto carteggio sui Regi lagni, opera incompiuta da decenni, che ha provocato un colossale esborso di denaro pubblico. Nessun danno invece per la fitta progettazione del nuovo organo direttivo della Recam. Tutto è conservato su supporto informatico, il che rende la scommessa del rilancio aziendale un’ipotesi concreta, anche al di là delle intenzioni dei piromani. Si segue anche un’altra strada. L’inchiesta dell’ufficio politico di via Medina punta anche ad acquisire informazioni da parte di esponenti del mondo amministrativo campano. La Digos ascolterà nelle prossime ore Corrado Gabriele, assessore regionale al Lavoro e alla Formazione, ma anche altri esponenti di Palazzo Santa Lucia. Un’indagine che parte da lontano, dal passato di un carrozzone mangiasoldi che ha rappresentato uno scandalo nello scandalo dell’emergenza rifiuti in Campania.

Powered by PhPeace 2.6.4