Protestano i Verdi «Persa un’occasione storica». Già a febbraio lo slittamento dei lavori

Ex foro Boario, niente bonifica

Maddaloni, il progetto escluso dall’elenco delle compensazioni ambientali
15 ottobre 2008 - Giuseppe Miretto
Fonte: Il Mattino Caserta

E ora Maddaloni resta ufficialmente a mani vuote. Che il territorio fosse stato escluso dai provvedimenti straordinari di compensazione ambientale (decisi dal governo) era noto. Ma si sperava almeno che la discarica urbana dell’ex-Foro Boario (4500 tonnellate di rifiuti in autocombustione con le relative esalazioni di diossine) fosse comunque inclusa nell’elenco delle «criticità ambientali da avviare a bonifica». Invece, non solo non sarà speso un euro a Maddaloni dei 526 milioni (equamente investiti dal governo e dalla Regione Campania) per le bonifiche urgenti. In più, si sono volatilizzati anche i due milioni e mezzo, per l’«asporto, la messa in sicurezza e la riqualificazione ambientale» del sito posto all’incrocio tra la variante Anas e la statale 265. Finanziamento che aveva reso possibile l’avvio della gara d’appalto (regolarmente pubblicata sul Burc) e pure l’affidamento dei lavori. «Ora, senza soldi - annuncia Carlo Scalera, coordinatore dei Verdi - non aprirà mai il cantiere per la bonifica con buona pace degli annunci ufficiali del sindaco Farina e le promesse, puntualmente smentite, della struttura commissariale». Calendario alla mano, la bonifica doveva cominciare il primo febbraio. Poi, i lavori urgenti prima sono slittati a marzo, quindi sono stati rimandati alla primavera inoltrata. Passata la Pasqua, l’appuntamento è stato prorogato per l’estate e infine alla ripresa autunnale. «Si è passati - conclude Scalera - dagli annunci a raffica al silenzio ostinato». E il silenzio nasconde un’amara verità: la responsabilità del disastro ecologico è da attribuire in massima parte al Comune. Quindi, non tocca al sottosegretario Guido Bertolaso e tantomeno al commissario delegato alle Bonifiche Massimo Menegozzo, risolvere i problemi indotti dall’autocombustione dell’ex-Foro Boario. Sfuma quindi il trasferimento dei rifiuti combusti nelle discariche private di Pescara, Brindisi, Brescia, Gricignano e Triflisco. Non accolta, al momento, la richiesta (alla luce delle nuove norme) di smaltire i rifiuti di Maddaloni nelle nuove discariche regionali. Di questa vicenda, restano le esalazioni di diossine che hanno bersagliato la periferia sud di Maddaloni. E soprattutto, il superlavoro degli avvocati di parte. Dopo aver congelato quattro milioni di euro (credito vantato dalla Fibe e dal commissario di governo per l’emergenza rifiuti), l’amministrazione Farina ha intentato anche un’azione giudiziaria, oggi pendente davanti al Tribunale di Napoli, per il risarcimento danni per le spese esorbitanti affrontate per mitigare il disastro ambientale. Il Comune attacca la Fibe e i privati attaccano il Comune. Si celebrerà presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere il dibattimento per il risarcimento collettivo per i danni procurati dall’esposizione prolungata alle esalazioni diossina, intentato da alcuni cittadini. «Il comune di Maddaloni - spiega Antonio Cuomo del comitato per la vivibilità - non avrebbe prima provveduto alla rimozione dei rifiuti causa delle emissioni nocive e poi non avrebbe adottato alcun accorgimento tecnico idoneo a impedire le emissioni».

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