Differenziata, in centro troppa confusione
Differenziata, partenza ad handicap. I risultati del primo giorno di conferimento e raccolta nel centro cittadino secondo le modalità del nuovo piano hanno, purtroppo, fatto registrare dei problemi dovuti, probabilmente, alla scarsa dimestichezza degli utenti con gli orari e le modalità di conferimento. Gli utenti avrebbero dovuto conferire esclusivamente la frazione organica, all'interno di sacchetti mater-bi in dotazione a ciascun utenza. All'atto dello svuotamento degli ecobox (lungo corso Vittorio Emanuele il conferimento è avvenuto, tramite secchielli, a piè portone su area pubblica), invece, gli addetti dell'Asa hanno rinvenuto sacchetti di ogni tipo, contenenti rifiuti di ogni sorta. «In centro avremo bisogno di un momento di assestamento», ha ribadito ieri l'assessore Pellecchia che pure sottolinea, però, primi risultati incoraggianti. C’è da dire, però, che solo una minima parte dei rifiuti conferiti, secondo i dati forniti dall'Asa, rispondeva alle modalità imposte dal piano di raccolta differenziata. «Bisogna correggere, altrimenti rifiuti diversi da quelli previsti non saranno raccolti», ammonisce l’assessore. Ieri, nel frattempo, si è tenuto un nuovo incontro tra Asa e Cosmari per definire la questione dei debiti, circa 2milioni e 700mila euro, del consorzio nei confronti del suo braccio operativo. Il presidente Guarino ha annunciato ai vertici dell'Asa il piano di ammortamento che sarà formalizzato in un ulteriore incontro già convocato per la giornata di venerdì. Il massimo esponente del Cosmari ha avanzato la possibilità di stanziare, in favore dell'Asa, 500mila euro entro la fine del mese in corso e 250mila euro al mese, a partire da novembre, fino all'estinzione del debito. Nel frattempo, l'azienda presieduta da Angelo Romano dovrebbe ricevere puntualmente le spettanze che matureranno, attraverso la riscossione diretta della quota versata dai comuni già contratualizzati. Un'ipotesi di accordo, si aspetta comunque l'ufficialità della proposta, che non sembra convincere l'Asa. Il 30 novembre, infatti, salvo nuove comunicazioni, i consorzi di bacino cesseranno la propria attività. Il timore dei vertici dell'azienda di viale Italia è, dunque, quello di perdere gran parte del credito vantato. Un'ipotesi che comporterebbe gravi difficoltà all'Asa, mettendo a rischio il futuro aziendale e quello occupazionale dei 260 lavoratori. Per questo, nel vertice di venerdì Romano chiederà a Guarino di sottoscrivere garanzie precise per il recupero dell'intero importo.