Previsto il carcere per chi inquina
Norme più severe (inasprite sanzioni e reclusione) in materia di tutela ambientale ma, soprattutto, da oggi ci sarà lo spettro del commissariamento per Comuni e Province che non rispetteranno gli obblighi relativi alla raccolta e alla gestione dei rifiuti: «Per un periodo compreso tra 12 e 18 mesi, prorogabili sino ad un massimo di 24».
Un commissariamento anche lungo, insomma. Sono i punti centrali del decreto sull’emergenza rifiuti (nove articoli in tutto) approntato dal numero uno della Protezione civile Guido Bertolaso e che stamani approderà sul tavolo del Consiglio dei ministri di Napoli. Un testo («Misure straordinarie per fronteggiare l’emergenza», il titolo) che, di fatto, aumenta anche i poteri di Bertolaso perché è su sua iniziativa la richiesta di commissariamento. «Nel caso in cui gli enti locali non rispettino gli obblighi sulla gestione del ciclo dei rifiuti - è scritto nella bozza del testo - il sottosegretario diffida il Comune e la Provincia ad adottare provvedimenti. E in caso di reiterato e persistente inadempimento, su iniziativa del sottosegretario, il ministro all’Interno propone al Consiglio dei ministri la rimozione del sindaco o del presidente della Provincia». In questo caso automaticamente decadono la giunta e il consiglio e sarà il prefetto a nominare un commissario per assicurare l’amministrazione. Si allungano, però, i tempi del commissariamento: da 12 a 24 mesi e non debbono coincidere per forza con la tornata delle amministrative. Misure straordinarie per superare l’emergenza in Campania, è spiegato sempre nel decreto che, di fatto, costringerà i primi cittadini ad operare sul fronte dei rifiuti. A cominciare dalla differenziata sino alla raccolta di quelli ingombranti e pericolosi. Un unico aiuto, però, è previsto: deroga alle normative vigenti per aprire aree provvisorie di stoccaggio. Questo per evitare «l’indiscriminato abbandono dei rifiuti, anche pericolosi, per le strade che comporta gravi pericoli per la salute della popolazione». Dovranno essere gli enti pubblici a provvedere alla rimozione e al trasporto e per questo vengono autorizzati a trovare aree ad hoc da aprire entro 15 giorni dalla richiesta. Giro di vite anche contro gli illeciti ambientali. A cominciare da chi abbandona o deposita, anche in acqua, rifiuti pericolosi o ingombranti è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni. Stessa pena per si occupa di gestione di rifiuti senza possedere le necessarie autorizzazioni (prima era previsto l’arresto sino a un anno) oltre a una sanzione che da 10 mila passa a 30 mila euro e inasprimento nel caso si tratti di sostanze classificate come pericolose (reclusione sino a 4 anni e multa sino a 50 mila euro). La reclusione può arrivare a 5 anni, invece, nel caso si realizzino o si gestiscano discariche non autorizzate. Giro di vite a parte, il decreto (a meno di ritocchi dell’ultima ora, è bene chiarirlo) prevede una campagna informativa su radio e tv per promuovere la differenziata e lo stanziamento di 660 mila euro per pagare lo straordinario ai militari impegnati nell’emergenza campana.