Di Vicino, leader dei Niss non risponde ai giudici Stessa linea per altri sei protagonisti della guerriglia

Via agli interrogatori, il silenzio degli ultrà

Oggi Nonno davanti al gip: «La protesta era ingestibile, io facevo solo da mediatore». Lunedì tocca a Nugnes
9 ottobre 2008 - Giuseppe Crimaldi
Fonte: Il Mattino Salerno

Dal silenzio degli ultrà al fiume in piena di Marco Nonno, che prepara una difesa «in attacco». La prima giornata di interrogatori degli indagati nell’ambito dell’inchiesta sulla sommossa di Pianura contro la riapertura della discarica di Contrada Pisani ha visto protagonisti alcuni degli arrestati appartenenti a frange estreme del tifo organizzato. Davanti al giudice per le indagini preliminari Luigi Giordano è comparso anche Dario Di Vicino, leader dei Niss (Niente incontri solo scontri), assistito dall’avvocato Lorenzo Contucci. Non ha aperto bocca, il giovane sul quale gravano accuse pesanti come macigni: avrebbe diretto le operazioni «armate» della protesta che infiammò le notti del 2 e 3 gennaio scorso, quando Pianura si trasformò in teatro di una guerriglia civile. «Mi avvalgo della facoltà di non rispondere», si è limitato a dire Di Vicino nel corso del suo interrogatorio di garanzia. identico atteggiamento hanno avuto altri 6 indagati, tutti appartenenti alle sigle Niss e Teste Matte. Ma se le bocche degli ultrà coinvolti negli scontri con le forze dell’ordine sono rimaste cucite, ce n’è una che si prepara a parlare. Oggi infatti tocca a Marco Nonno, consigliere comunale di An (sospeso). Ieri l’esponente politico finito in carcere con l’accusa di essere tra gli organizzatori delle proteste di piazza (anche avvalendosi del legame con alcuni esponenti dei gruppi ultrà) ha incontrato i propri difensori, gli avvocati Sergio Rastrelli e Giovanni Bellerè. Nonno si trova detenuto nel carcere di Secondigliano, ma oggi - alle 15 - verrà trasferito a Poggioreale per un interrogatorio che si prevede non breve. Non ci sarà, invece, l’incontro con Alessandra Mussolini, che aveva anticipato la propria presenza a Napoli proprio per incontrare Nonno in carcere. «Sarò trattenuta alla Camera, dove si vota per la riforma Gelmini - anticipa al «Mattino» la parlamentare di An - Ma appena possibile verrò a incontrare Nonno, nei confronti del quale è in atto un linciaggio ignobile sui giornali». L’avvocato Sergio Rastrelli, che ieri è stato a lungo a colloquio con il consigliere di An, anticipa intanto quelli che saranno contenuti della linea difensiva. Un fatto è certo: Marco Nonno, sostiene il penalista, è estremamente lucido e determinato nel prospettare le ragioni della propria innocenza. «Rivendico con forza alcuni punti - ha detto Nonno ieri all’avvocato Rastrelli - e in primo luogo quello di essere stato, e di continuare ad essere, espressione del territorio, di quel territorio di Pianura che si voleva trasformare in discarica». L’arresto e il carcere non sembrano aver limitato l’impeto caratteriale di Nonno. E non è escluso che la sua difesa potrebbe trasformarsi anche in un’offensiva politica, che potrebbe comprendere accuse ad alcuni suoi colleghi di partito. «Mi accusano di avere avuto legami con personaggi appartenenti al mondo della speculazione edilizia - ha ancora spiegato Nonno ai suoi difensori - ma la mia unica esperienza da imprenditore edile si perde nel tempo, e nessuno della mia famglia ha oggi interessi in tali settori. Dove sono le accuse?». Nonno oggi dirà al gip che, anzi, il suo primo atto ufficiale in Consiglio Comunale consistette in un ordine del giorno (approvato all’unanimità) nel quale si chiedeva la chiusura di Contrada Pisani. Per Nonno i presìdi intorno alla discarica non solo erano spontanei ma anche precedenti alla sua decisione di scendere in politica. L’accusa di aver fomentato le barricate e gli assalti? «Assurde - ha ancora spiegato il consigliere sospeso a Rastrelli - semmai il mio ruolo all’interno dei presìdi è stato sempre di mediazione. Non poteva essere altrimenti: io ero considerato un referente istituzionale, essendo nato, cresciuto ed eletto a Pianura». E poi, conclude Nonno, la situazione in quei giorni era sotto gli occhi di tutti: il tipo di protesta era ingestibile, si difende l’esponente di An. Lunedì è atteso davanti ai magistrati l’assessore comunale Giorgio Nugnes.

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