Rifiuti, ecco il piano Ganapini "Puntare sul recupero dei cdr"

“Ho già informato Bertolaso sulle linee del mio lavoro”. Domani in giunta
13 ottobre 2008 - Conchita Sannino
Fonte: Repubblica Napoli

Un immediato via al "revamping" degli sciagurati stabilimenti di Cdr (combustibile da rifiuti), che saranno così in grado di produrre materiale utile per il settore dei cementifici. E investimenti e determinazione per realizzare i centri di compostaggio, che per uno dei tanti paradossi del caso Campania, non sono ancora funzionanti nella regione che ha vissuto 14 anni di emergenza immondizia.
Ecco alcuni punti salienti del piano regionale per i rifiuti firmato dall´assessore Walter Ganapini che, come annunciato da Repubblica, sarà discusso in giunta tra domani e giovedì. Si tratta, come conferma ieri Ganapini in una laconica nota, del «piano Pansa ultimato e rivisitato, delle cui linee ispiratrici è stato già informato il sottosegretario Bertolaso». Resta da vedere quale valenza concreta avrà su un territorio in cui - stando all´ultima bozza di decreto legge allo studio del Consiglio dei ministri - è previsto anche, su segnalazione di Bertolaso, lo scioglimento dei Comuni e delle Province «per perdurante inadempienza negli obblighi di rimozione e smaltimento dei rifiuti». L´assessore tecnico proveniente da Greenpeace, l´amministratore che appena insediatosi espresse forti dubbi sulla enorme capacità di combustione dell´inceneritore di Acerra e infine, spinto dalla drammaticità della crisi, a febbraio scorso mediò con l´allora supercommissario De Gennaro osservando che «il solo impianto di Acerra può bastare per la Campania», ora deve fare i conti con quella legge dello Stato che, secondo un´espressione molto usata nel suo assessorato, «ha moltiplicato termovalorizzatori e discariche». Appare scontato che nel piano di Ganapini compaia un solo inceneritore, mentre la strategia più volte confermata da Bertolaso e dallo stesso premier, ne prescrive cinque. E su questo versante, come ha ricordato di recente lo stesso sottosegretario, «il tempo delle chiacchiere è finito, ora bisogna agire».
Intanto, proprio da Palazzo Salerno, parte ieri una sorta di campagna "porte aperte su Chiaiano" - ma virtuale, via web - grazie a una dettagliata galleria di foto e di video che compaiono sul sito istituzionale www.emergenzarifiuticampania.it. Nel link di destra, ecco scorrere le immagini sull´avanzamento dei lavori di costruzione della discarica a Napoli nord. Tra i dati esplicitati, il fatto che la falda acquifera si trova a 130 metri: cioè a un livello che garantisce sicurezza rispetto a un ipotetico rischio inquinamento. La finestra sui luoghi della futura discarica (quelli che hanno provocato scontri e guerriglia), è articolata: un clic apre immagini e video che intendono «informare, spiegare e rassicurare» i cittadini su quello che si sta facendo nella cava e sull´eredità, «di verde, non di veleni», che sarà lasciata sulla superficie dello sversatoio, una volta saturo.
Argomentazioni che ancora non convincono i cittadini di Chiaiano. Il presidìo anti-discariche chiede in una nota «che le notizie sul quinto inceneritore passino sulle pagine nazionali». Molti italiani vogliono sapere - scrivono Emilia Santoro e Ettore Latteri - la controinformazione sta funzionando. Si sta girando un documentario su Chiaiano relativamente alla politica discariche-inceneritori, sulla base del dossier "Chiaiano, emergenza ambientale e democratica", reperibile in internet».

Powered by PhPeace 2.6.4