«No al termovalorizzatore» Ponticelli scende in piazza

Cinquecento persone in corteo, slogan contro le istituzioni e i manifestanti accusano anche Municipalità e capogruppo Pd
12 ottobre 2008 - Carlo Porcaro
Fonte: Il Mattino

Ieri pomeriggio, circa cinquecento persone hanno manifestato in viale Margherita a Ponticelli contro l’apertura del termovalorizzatore nella vicina via De Roberto. Le notizie sono sostanzialmente due. La prima è che il corteo, durato circa un’ora, si è svolto senza alcun momento di tensione: la polizia ha accompagnato i manifestanti lungo le strade del quartiere orientale, ma non è dovuta mai intervenire; la seconda notizia è che i comitati civici contrari a discariche e inceneritori hanno dato vita ad un coordinamento regionale che scenderà nuovamente in piazza tra un mese e che, in queste settimane, proverà a chiedere un incontro al sottosegretario all’emergenza rifiuti, Guido Bertolaso. Obiettivo: un fronte unico di lotta da Napoli al Formicoso nel beneventano. Al corteo pacifico hanno partecipato i comitati di Napoli Est, Chiaiano, Granturco, Vigliena ma anche disoccupati organizzati (Banchi Nuovi e Udn) ed esponenti politici come alcuni dirigenti dei Comunisti italiani, i consiglieri municipali Antonio Grieco di Forza Italia, Pasquale Rescigno dei Verdi e Vittorio Merito dell’Udeur. Quest’ultimo ha protestato contro l’esclusione di Ponticelli dalla zona franca prevista da governo e Regione: «Non solo San Giovanni a Teduccio, anche il nostro quartiere - ha detto - deve rientrare nell’area su cui investiranno gli imprenditori». Qualche manifestante ha invece sottolineato provocatoriamente l’assenza dei vertici della Municipalità: «Dove sono il presidente Anna Cozzino e il suo predecessore, Antonio Borriello, ora capogruppo comunale del Partito democratico?». Vestiti con la maglietta arancione «Benvenuti a Napoli Est» sovrastante le icone delle discariche e dei termovalorizzatori, i residenti di Ponticelli (comprese mamme con i passeggini al seguito) hanno invitato i concittadini affacciati ai balconi a scendere con loro in piazza, inveito contro Berlusconi, Bassolino, Iervolino e Pecoraro Scanio e poi intonato slogan tipo: «Ponticelli, Chiaiano, Acerra: giù le mani dalla nostra terra»; «Uniamo le ribellioni»; «Dateci gli strumenti per fare bene la raccolta differenziata». Ribadito quindi il netto no al termovalorizzatore («Inquina e aumenta il rischio di insorgenza di malattie tumorali» è stata la motivazione), i manifestanti hanno rilanciato l’idea del trattamento meccanico-biologico dei rifiuti e l’intensificazione della raccolta differenziata per ridurre a monte l’immondizia da bruciare.

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