L’Asìa non può intervenire ma le ditte scelte da San Giacomo non sono ancora intervenute Inutili le segnalazioni ai vigili

Secondigliano, amianto scaricato in strada

Cumuli di rifiuti tossici in via Monterosa, scontro tra sottosegretario e Comune per la mancata rimozione
12 ottobre 2008 - Daniela De Crescenzo
Fonte: Il Mattino

Via Monterosa, Secondigliano: i bambini giocano accanto ai nastri rossi che circondano gli enormi blocchi impacchettati incuranti della scritta «pericolo». Dentro, poggiate sul marciapiede proprio accanto ai contenitori della differenziata, cinque canne fumarie di eternit (il materiale che contiene amianto) lunghe tre metri. Sul posto è arrivata nei giorni scorsi l’Asl che ha recintato l’area e ha sistemato dei cartelli in cui si spiega: «Il prelievo dovrà essere effettuato quando prima dagli enti preposti e non è competenza Asìa». Poi sono arrivati anche i vigili urbani, ma anche loro non hanno potuto far altro che constatare la situazione. Così di sopralluogo in sopralluogo, ormai da una settimana i rifiuti ad alto rischio restano abbandonati sul ciglio della strada. Gli abitanti dei palazzoni che affacciano in via Monterosa hanno telefonato e ritelefonato ai caschi bianchi, all’Asia, alla Asl. Poi ieri mattina hanno protestato in strada: inutilmente. Quelle maledette canne fumarie saranno rimosse, come tutto il materiale pericoloso attualmente in strada, da una delle tante ditte impegnate dall’Asìa e dal sottosegretariato. Quando? Rispondere è difficile: a giugno lo staff di Bertolaso aveva censito 41 discariche abusive, da allora molto materiale è stato tolto, ma molto altro è stato depositato. E al call center creato dal sottosegretario continuano ad arrivare decine di segnalazioni. E spesso, sottolineano gli uomini di Bertolaso, i siti ripuliti vengono riempiti di rifiuti dopo poche ore. È un altro dei paradossi campani: più il rifiuto è pericoloso, più a lungo resta in strada. Lo smaltimento in questo caso, infatti, tocca alle ditte private e non agli enti pubblici: chi deve disfarsi di un materiale pericoloso deve pagare un’impresa che deve poi portare tutto fuori regione perché nelle nostre cinque province non esistono siti per i rifiuti tossici. Per evitare che le strade delle periferie diventino una unica grande discarica era attesa, nel consiglio dei ministri di venerdì, l’approvazione di due nuove norme. La prima rende possibile spostare i materiali a rischio in siti di stoccaggio, la seconda prevede sanzioni penali per chi sversa abusivamente. Il provvedimento dovrebbe essere riproposto la prossima settimana. D’altra parte già il Comune di Napoli ad agosto aveva inasprito le ammende per chi abbandona i rifiuti in strada, ma finora le supermulte non sono scattate. E anche gli articoli del codice penale che già esistono e puniscono chi sversa i rifiuti pericolosi, sono rimasti finora largamente inapplicati. Per stanare chi avvelena la città nelle prossime settimane saranno installate anche delle telecamere. Intanto le strade continuano a riempirsi di frigoriferi, reti di materassi, avanzi di muratura, computer e rifiuti di ogni tipo. A Pianura è stato liberato il polo artigianale e il Comune ha deciso di sistemare propio in quella zona delle telecamere per evitare che torni a riempirsi di scarti di ogni tipo, come è sempre avvenuto in passato. «Per ripulire le strade del quartiere è stato necessario varare un programma complesso - spiega l’assessore Giorgio Lanzaro - abbiamo incontrato i rappresentanti della municipalizzata e del Comune: ci hanno annunciato l’avvio della videosorveglianza. Lunedì si comincerà a rimettere in sesto via Fabrizio Padula a Soccavo». Per garantire l’intervento sarà necessario chiudere la strada e la municipalità ha chiesto all’Anm di modificare i percorsi dei mezzi pubblici.

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