«L’esercito deve andare via da Pero Spaccone»
«La manifestazione è stata una grande prova di serietà e maturità delle istituzioni e della gente d'Irpinia». È unanime il commento dei sindaci, concordi anche nella richiesta fatta pervenire al termine dell'iniziativa: «Facciano pure i sondaggi sull'area di Pero Spaccone ma, al termine di questi ultimi, smilitarizzino immediatamente il sito». «Abbiamo garantito - evidenzia il primo cittadino di Bisaccia Arminio -, e continueremo a farlo, che tutte le operazioni si svolgano con la massima tranquillità. Siamo gente perbene e lasciamo che la struttura lavori come mai è riuscita a fare. Ma la "sopportazione" durerà fino al termine dei carotaggi: finiti questi, i militari dovranno subito lasciare la zona. Diversamente, vuol dire che è stato tramato un inganno alle nostre spalle e, a quel punto, siamo disposti anche noi a cambiare musica, con conseguenze assai diverse rispetto ai comportamenti adottati fino ad oggi». Intanto, il senso di responsabilità e la civiltà mostrata dalla tantissima gente accorsa alla marcia del Formicoso possono rappresentare un vantaggio nella gestione dei rapporti con la struttura commissariale. «È il nostro biglietto da visita - dichiara il sindaco di Andretta, Caruso -. Abbiamo dato un nuovo segnale forte e possiamo affermare che la militarizzazione è una sconfitta per chi l'ha decisa. Qua ci sono persone serie e perbene che hanno dato una grande testimonianza di civiltà. Per questo chiederò immediatamente una diminuzione del numero di militari e forze dell'ordine a presidiare l'area e l'arretramento della recinzione, a limitare esclusivamente l'area in cui sono presenti i militari». Gli amministratori del Formicoso provano ancora a fidarsi. «Abbiamo dalla nostra - spiega il sindaco di Vallata, Casarella - la lettera del responsabile più autorevole del Governo. C'è una legge dello Stato che indica la discarica sul Formicoso. Lasciamo, dunque, fare i carotaggi. Successivamente dovranno smantellare il presidio militare perché la discarica di Pero Spaccone, se proprio dovrà essere realizzata, sarà l'ultima di quelle previste dalla Legge". «Non siamo quelli - dice il sindaco di Nusco, Del Giudice - che dicono ”no" a tutti i costi. La provincia di Avellino dice ”no” a decisioni assunte senza una logica, da chi considera solo la metropoli e tutti gli altri territori a suo servizio». Ma non c'è solo l'Alta Irpinia in corteo. Numerosi i sindaci presenti, a cominciare da quello di Avellino, Galasso. «Stamattina - evidenzia il primo cittadino del capoluogo - abbiamo assistito alla rabbia della gente che si sente calpestata ed allo spettacolo della natura del Formicoso, che non può in alcun modo essere trasformato in discarica». A riguardo, il sindaco di Mercogliano Saccardo, va oltre: «Se vogliamo difendere questo territorio - spiega - dobbiamo proseguire il percorso intrapreso, anche attraverso un referendum, per la costituzione di una nuova regione. Cominciamo ad entrare nel cuore del problema: nessuno difende questa provincia. Adesso c'è bisogno che tutti i consigli comunali votino la delibera per una nuova regione: dobbiamo decidere autonomamente il nostro destino».