IL CASO-IRPINIA AL SUMMIT DI NAPOLI

E Berlusconi «bacchetta» i sindaci

Il premier: inutili le proteste, i militari resteranno nei siti
2 ottobre 2008 - li.sa.
Fonte: Il Mattino Avellino

«Il buon padre di famiglia difende tutti i figli, non soltanto i più furbi». Le parole del presidente della comunità montana Di Milia esprimono in maniera emblematica la rabbia, il risentimento e l'amarezza di amministratori e cittadini dell'alta Irpinia dopo le dichiarazione del Premier Berlusconi sulla questione «Pero Spaccone» e sulla protesta dei sindaci. «Sono dichiarazioni - continua il sindaco di Calitri - che si commentano da sole. Lo Stato deve fare lo Stato anche con i giovani che non hanno lavoro, i militari possono intervenire anche per avviare la raccolta differenziata. Pensassero a far partire gli impianti per la gestione del ciclo dei rifiuti e avviare la raccolta differenziata a Napoli. Dopo discutiamo del Formicoso». Non le manda certo a dire Di Milia. E, come lui, fa il sindaco di Bisaccia, Arminio. «Sono sempre più deluso - spiega - dagli atteggiamenti dello Stato. Continuo a chiedermi qual è il senso della presenza di tanti militari visto che si tratta esclusivamente di carotaggi. Forse c'è un imbroglio che vogliono perpetrare ai nostri danni? Ci muoveremo per stanare la verità e comprendere le reali intenzioni dello Stato, al di là delle parole di Berlusconi e delle lettere di Letta». Proprio il documento ufficiale del sottosegretario alla presidenza del Consiglio rassicura, in qualche modo, il primo cittadino di Lacedonia Rizzi. «Sono fiducioso - dichiara -. Se quella lettera dovesse rivelarsi una presa in giro, saremmo di fronte ad un comportamento drammatico dello Stato». Il Formicoso va avanti nella protesta. Le parole del Premier finiscono per alimentare la voglia di continuare la battaglia, incrementano la determinazione, la sete di «liberare il nostro territorio dagli invasori». «La manifestazione di domani (oggi per chi legge, ndr) - dice il sindaco di Vallata, Casarella - è la riprova che la nostra attenzione è sempre massima. Siamo pronti anche a mettere in atto iniziative ancora più clamorose di quella di ieri (martedì, ndr). Rispetto alle parole del Premier, credo siano dettate da informazioni che gli sono pervenute. Dubito che Berlusconi conosca realmente la situazione. Venga nei nostri territori, troverà gente perbene e civile ad accoglierlo». Casarella va oltre. «Continuo a ripetere - aggiunge - che il problema principale per la provincia di Avellino è rappresentato dalla città di Napoli e dal suo hinterland. Per questo dobbiamo impegnarci al progetto di una nuova regione prima che il territorio venga invaso dai rifiuti». Sono determinati gli amministratori del Formicoso e dell'alta Irpinia, pronti a rilanciare la sfida e non farsi abbattere neanche dalle parole del Capo del Governo. Testimonianza è il sindaco di Andretta Caruso che, imbottito di antidolorifici, non è voluto mancare all'incontro tecnico di Napoli. All'uscita, preferisce evitare ogni commento sulle parole del Premier, lasciandoci semplicemente andare ad un «mica vorranno toglierci pure la possibilità di protestare?».

Powered by PhPeace 2.6.4