Quinto inceneritore, forse a Giugliano

Annuncio del premier. A gestire l'impianto di Acerra sarà la A2A
2 ottobre 2008 - Conchita Sannino
Fonte: Repubblica Napoli
Una notizia choc. «La Campania avrà il suo quinto inceneritore». È la risposta del premier Berlusconi alle proteste e ai cortei anti-discariche. 
Una carrellata di annunci apre, alle 16.45 di ieri, la conferenza del presidente del Consiglio a Palazzo Salerno, a margine della sua nona visita a Napoli, durante la quale ha incontrato i cinque prefetti e fatto un lungo monitoraggio sulla road-map dell´emergenza rifiuti in Campania. Chi si ribellava al deposito dei rifiuti, dovrà accettare anche un altro stabilimento per la distruzione delle cosidette "eco-balle": impianto non previsto nella legge e per il quale occorrerà (evidentemente) un nuovo decreto. Il quinto inceneritore arriva dopo quello quasi completato di Acerra (in via di ultimazione, partirà la sperimentazione a gennaio), dopo quelli finora previsti a Napoli est, Santa Maria La Fossa e a Salerno. La località in cui andrà realizzato il quinto viene tenuta segreta: ma fonti via via convergenti indicano il sito di Taverna del Re, nel comune di Giugliano. Quanto alle discariche, Berlusconi conferma che non si tocca il Piano, né l´impiego dei soldati sui siti, blindati come «aree di interesse strategico» e quindi militari. Ricorda tra l´altro che sulla mega-discarica di Andretta, nel Formicoso, la definitiva decisione «sarà presa a novembre, all´esito dei carotaggi sui suoli in corso in queste ore». E conferma: «Andremo avanti senza esitazioni sulla messa in ordine e in civiltà della regione». È la stessa non-civile Campania in cui lavorano da ieri, ultimo annuncio ufficiale del premier, i manager della lombarda A2A, la public utility che si è appena aggiudicata con trattativa privata la gestione per quindici anni del termovalorizzatore di Acerra.
Tale gestione, come si ricorderà, sarà ampiamente sorretta, oltre dalla vendita di energia all´erogatore, anche dagli incentivi del Cip 6: prima abrogati, poi reintrodotti contro le indicazioni di Bruxelles dal governo uscente Prodi, infine confermati ed estesi a tutti gli impianti dal governo Berlusconi, per un totale di circa 2 miliardi di euro. Nell´affidamento di Acerra, e successivamente dell´inceneritore a Napoli, entreranno gradualmente, attraverso una porta laterale, anche i responsabili di Asìa, che apprenderanno competenze e know how dai colleghi di A2A. Una circostanza che si collega ai numerosi e sempre più fitti contatti intercorsi in questi mesi tra Asìa e la società lombarda. Una parziale conferma arriva ancora da Berlusconi: «L´ingegnere Zuccoli di A2A mi ha detto della volontà di avvalersi di collaboratori locali - spiega il premier - Dopo l´avvio degli impianti troverà a Napoli e in Campania il personale adeguato per la gestione di questi impianti tecnologicamente avanzati».
Resta da sciogliere ufficialmente il mistero sul quinto inceneritore. Avverte Berlusconi: «Abbiamo deciso che non si possono impiegare 10 o 20 anni per bruciare tutti i 5, o 7, o 8 milioni di ecoballe che attendono di essere inceneriti. Occorre un quinto impianto». Dove nascerà? Il premier non risolve l´enigma, ma offre due indizi: «A nord ovest della Campania, nell´area di uno dei maggiori depositi di ecoballe». Ovvero: Taverna del Re, Giugliano. Un´ipotesi che, fino a sera, diventa sempre più concreta. Lo stesso sindaco di Giugliano, Giovanni Pianese, chiarisce: «Non ho avuto alcuna comunicazione ufficiale, ma in verità abbiamo da tempo il problema dello smaltimento delle ecoballe stoccate in zona». Un progetto contro cui già si scagliano Legambiente ed esponenti del centrosinistra. «Questa del quinto termovalorizzatore è una provocazione» dice il parlamentare di Idv, Franco Barbato. E i verdi: «A chi servono 5 inceneritori in Campania? Forse a risolvere le crisi rifiuti latenti, e in via di esplosione, nel Lazio e in altre regioni italiane?»
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