«La Chiesa è solidale ma non decide i siti»

Sepe: la nostra missione resta quella pastorale
21 settembre 2008 - Rosanna Borzillo
Fonte: Il Mattino

Dal Duomo al Vaticano, passando per tante altre manifestazioni di protesta. Non si vogliono rassegnare: il no alla discarica nei loro territori li ha spinti ieri mattina fino in Vaticano. Dal Papa per gridare la loro protesta a quello che definiscono il «cancrovalorizzatore», un sopruso, un'offesa alla vita. Per questo la delegazione dei comitati contro la discarica di Chiaiano ha scelto un ulteriore strada per far valere le proprie tesi: a Roma per consegnare la lettera direttamente nelle mani di un componente della segreteria di Benedetto XVI. Il 19 luglio la loro protesta arriva in Curia. Qui il cardinale Sepe li riceve per ascoltare le loro motivazioni ma, ieri come oggi, Sepe ribadisce che «la chiesa non può andare al di là della sua specifica azione pastorale: la difesa della vita, la dignità della persona, la salvaguardia del creato, non avendo alcun titolo per entrare nella valutazione di scelte tecniche che attengono ad altri livelli istituzionali». La chiesa di Napoli, come quella magisteriale, sono sempre state attente alla salvaguardia del creato. Ad inizio gennaio, in piena emergenza rifiuti, i vescovi della Campania, firmano un documento congiunto per stimolare le istituzioni ad impegni concreti. Il 25 gennaio in duomo la veglia di preghiera in una Napoli umiliata ed offesa dai rifiuti dove il cardinale invita a fare presto per restituire dignità ai cittadini e tutelare la loro salute. A Napoli, sabato scorso la conferenza episcopale italiana ha voluto celebrare la III giornata per la salvaguardia del creato. La chiara volontà di suggerire stili di vita imperniati sulla sobrietà, di individuare, da Napoli, una risposta per l'ambiente. Quindi, un progetto-pilota per 500 parrocchie: dare un'impronta ecologica alle famiglie che vanno guidate contro lo spreco e per incentivare la raccolta differenziata. La Cei riparte da Napoli. E la chiesa locale non si sottrare alla sua vocazione di ascolto, «facendosi interprete delle ansie, delle angosce e delle ragioni del popolo di Dio per rappresentarle nelle sedi competenti - come aveva ripetuto Sepe nell'incontro con la delegazione di Chiaiano - perché vengano tenute in debita considerazione» tuttavia «nessuno può sentirsi autorizzato a consumare forme di protesta e manifestazioni plateali». Intanto i comitato contro la discarica non sono disposti a fermarsi: il 27 settembre è stata annunciata una mobilitazione nazionale per fermare quello che per loro resta uno scempio ed un'offesa alla salute e ai loro territori. La tensione resta alta.

 

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