Formicoso «condannato», via ai carotaggi
Il miracolo di San Gennaro stavolta non c'è stato. Almeno non quello che si attendevano amministratori e cittadini dell'alta Irpinia. L'incontro di Napoli con Bertolaso riserva l'epilogo tanto temuto, quello che nessuno aveva osato pronunciare. Si va avanti su "Pero Spaccone" dove, già dalla prossima settimana, partiranno i carotaggi per la valutazione delle matrici ambientali. Il sottosegretario per l'emergenza rifiuti spiega ai sindaci che non c'è tempo da perdere: «Andretta è un sito previsto dalla legge e va realizzato, anche in tempi rapidi». La comunicazione lascia attoniti il sindaco Caruso ed il presidente della comunità montana Di Milia che si attendevano tutt'altre notizie. E subito è scattata la mobilitazione.Oggi alle 18, al centro sociale di Andretta, si terrà una assemblea per decidere lo modalità della «rivolta». «Bertolaso - evidenzia il primo cittadino di Calitri - ci ha comunicato che a giugno prossimo dovrebbe già chiudere lo sversatoio di Savignano e, a quel punto, si dovrà cominciare a conferire sul Formicoso». Una provincia sempre più presa di mira, dunque, nonostante il sottosegretario abbia provato a spiegare che si andrà avanti anche sugli altri siti previsti dalla legge. Caruso e Di Milia ci provano, ancora una volta, a rilanciare le ragioni delle zona. Nulla da fare. Bertolaso, affiancato dal generale Giannini, è irremovibile. Dalla prossima settimana, dunque, i tecnici del commissariato e dell'Arpac avvieranno i carotaggi. Amministratori e cittadini, però, annunciano resistenza e mobilitazione. «Ci opporremo - continua Di Milia - con tutti i mezzi democratici a nostra disposizione. Si va avanti senza tenere in conto le ragioni delle popolazioni. A questo punto siamo pronti a tutto, anche a rassegnare le dimissioni. Siamo di fronte ad un ingorgo istituzionale creato esclusivamente per proteggere gli amministratori delle grandi città». La comunicazione di Bertolaso è arrivata sul Formicoso come un fendente al cuore di una zona già emarginata e abbandonata a se stessa. La gente, ancora ieri, aveva atteso e sperato che le cose potessero andare diversamente. «Adesso basta - è il commento unanime che arriva da Andretta, Bisaccia, Calitri, vallata, Guardia Lombardi e decine di altri paesi -. Saremo anche pochi ma siamo sapremo farci trovare pronti per difendere il nostro territorio". Un pensiero che accomuna il barricadiero sindaco di Bisaccia, Marcello Arminio, ancora convalescente a causa di un intervento chirurgico che, però, non gli ha tolto la voglia di essere in prima linea a combattere. «Sono molto deluso - ammette - ma la delusione deve durare lo spazio di pochi minuti. Abbiamo il dovere di crederci ancora e impegnarci affinché il destino del Formicoso sia diverso da quello che si prospetta. Per questo, c'è bisogno di trovare una strada unitaria in cui la politica, quella vera, riscopra l'orgoglio di battersi».